giugno 2005
REPORT
FINALE
(di Ivana Niccolai)
"Ricerca azione: Metodi per lo
studio dei frattali” promossa dall'OPPI, Organizzazione
per la Preparazione Professionale degli Insegnanti, 2004-05 coordinata da
Adalberto Codetta Raiteri
Docente coinvolto: Ivana Niccolai (area
matematica-scientifica)
Classi coinvolte: Pluriclasse (III e IV B)
Istituto
Scolastico: Scuola primaria statale
“Giuseppe Garibaldi” (Circolo Didattico San Teodoro), via Bologna 6 A 16127
Genova
Tel e fax: 0102462846
e-mail:
info@scuolasanteodoro.com
Dirigente Scolastico: Giancarlo Malombra
1) Motivazioni
Si
è ritenuto opportuno progettare tale esperienza, per stimolare la
curiosità cognitiva degli alunni, avviandoli all’uso consapevole e mirato
sia della miniera di informazioni, presente in internet, sia di software
specifico, scaricabile liberamente dalla rete stessa.
Si
è cercato di valorizzare la forza immaginativa e la creatività degli
alunni, sviluppando nel contempo le loro capacità logico-matematiche,
utilizzando il computer anche come amplificatore della comunicazione,
imparando a condividere in rete risorse ed esperienze.
Nel
corso del progetto, il programma prestabilito (vedere
griglia
di progettazione) è stato attuato nel rispetto delle
finalità, degli obiettivi specifici, delle scelte di contenuto, nella
suddivisione dei moduli didattici e nell’iter metodologico fissati e le
motivazioni si sono arricchite, essendo nato nei bambini il desiderio
di inserire varie poesie
(scritte da Grazia Raffa e da me) dedicate a determinati argomenti,
relativi ai frattali, nel canovaccio per la recita di fine anno
scolastico, il cui tema è “Comunicazione e incomunicabilità”.
Abbiamo
considerato che la geometria frattale ha un proprio linguaggio, caro ai
matematici; d’altra parte c’è chi considera la matematica stessa un
linguaggio! (Schweiger, 1992); comunque la geometria frattale ha
sicuramente un proprio linguaggio comprendente una sintassi, una semantica
(con specifiche rappresentazioni semiotiche) e una pragmatica, per cui
siamo riusciti a fare in modo che i frattali trovassero spazio nel nostro
spettacolo, preparando anche appositi cartelloni e cartellini, da
utilizzare per la scenografia.
Le
poesie vengono recitate da tutti gli alunni (assegnando a ognuno
specifiche parti studiate con entusiasmo sia in classe sia a casa).
I
bambini hanno anche inventato poesie haiku dedicate ai frattali e inserite
in un cartellone murale.
Si
è continuato a curare i rapporti comunicativi in rete, tramite
messaggistica attraverso la posta elettronica, con gli alunni della scuola
di Cucciago, scambiando informazioni e materiali, inerenti ai lavori
svolti, riguardo anche all’uso del logo e alle conoscenze sui
frattali.
Per la realizzazione
dei primi otto obiettivi, visionabili nella “griglia di progettazione”,
era stato previsto un tempo, puramente indicativo, di almeno ventiquattro
ore (due ore settimanali), mentre per la realizzazione del nono
obiettivo erano state
previste due ore settimanali, a partire dal mese di gennaio fino al mese
di giugno.
Abbiamo dedicato molto
più tempo di quello preventivato, utilizzando anche le ore “ricreative”, e
quelle dedicate alla “drammatizzazione”
Oltre ai riferimenti teorici, (bibliografia
e sitografia), già evidenziati nella “griglia di progettazione iniziale”,
nel corso dell’esperienza ho avuto modo di approfondire determinati
argomenti presenti nei libri già letti e di consultare altri testi,
considerando come riferimenti teorici per questa ricerca-azione, anche i
seguenti volumi:
Emma
Castelnuovo “PENTOLE, OMBRE, FORMICHE ( In viaggio
con la matematica)” ed. La Nuova Italia
Giorgio Israel, “SCIENZA E STORIA: LA CONVIVENZA DIFFICILE”, Di Renzo Editore, 1999 (Pagine: 95)
http://www.maecla.it/bibliotecaMatematica/go_file/ISRAEL2.htm
È
stata visionata insieme con gli alunni la videocassetta
“I FRATTALI”, descritti da E. Lorenz
e B.B. Mandelbrot in un film di H. O. Peitgen, H.
Jürgens, D. Saupe, C. Zahlten, MONDADORI VIDEO, settembre 1991, di cui (in
data 19/02/05) è stata pubblicata in maecla:
http://www.maecla.it/bibliotecaMatematica/segnalazioni.htm
la seguente mia breve recensione:
“Si tratta di un interessante documentario
(a cui è "allegato" un volumetto di venti pagine, dedicato alla teoria dei
frattali, che può essere utilizzato come supporto didattico);
l'accompagnamento musicale di Martin Gürtner è basato sul comportamento di
una particolare successione numerica ricorsiva, i cui valori sono
trasformati, "mediante un programma di calcolatore piuttosto elaborato, in
parametri musicali: tono, durata, accordi e così via; i suoni sono stati
prima determinati in questa maniera e poi riprodotti da un
sintetizzatore".
Gli argomenti trattati sono soprattutto i
seguenti:
-Montagne, paesaggio e nubi
-L'attrattore di Lorenz
-Il pendolo magnetico
-L'insieme di Cantor a tre colori
-Il metodo di Newton
-La curva di Koch
-Gli insiemi di Julia e l'insieme di
Mandelbrot
Benoît B. Mandelbrot ed Edward Lorenz
presentano e illustrano il significato della geometria frattale; l'insieme
di Mandelbrot viene definito esattamente un "frattale limite", in quanto
contiene molti frattali e armonie molteplici...”
I
bambini hanno apprezzato oltre alla “bellezza dei frattali” anche
l’accompagnamento musicale di Martin Gürtner (basato, come ripeto, sul
comportamento di una particolare successione numerica ricorsiva i cui
valori sono stati trasformati, mediante un programma di calcolatore
piuttosto elaborato, in parametri musicali)
TEMPI
L’aula
multimediale è stata disponibile per ciascuna classe due ore la settimana
a partire dal mese di ottobre; durante il mese di settembre, si era
provveduto a scaricare dalla rete il software necessario (già nominato),
che gli alunni hanno imparato a conoscere e a usare; sono stati utilizzati
soprattutto il logo e fractint.
PRODUZIONE (avvenuta nel corso di questa ricerca-azione) DI MATERIALE DIDATTICO FINALIZZATO A DETERMINATI APPRENDIMENTI DA PARTE DEGLI ALUNNI:
Poesia “Ai fantastici
frattali” Di Grazia Raffa e di Ivana Niccolai
"Unità di
insegnamento/apprendimento": presentazione in PwP, preparata
dall'insegnante Ivana Niccolai e relativa a un approfondimento sul
"fiocco di neve" di Koch; è
pubblicata nella seguente pagina web:
http://www.maecla.it/bibliotecaMatematica/af_file/Unità%20di%20apprendimento.pps
"Un
approfondimento «giocoso» sui paesaggi virtuali": lavoro
ipermediale realizzato tramite i rapporti collaborativi in rete tra
docenti di scuole di diverso ordine e grado; rappresenta uno studio
"matematico" e "artistico" sulla costruzione delle montagne artificiali,
compiuto con lo scopo di suscitare la curiosità cognitiva nei lettori; è
pubblicato nella seguente pagina web: http://www.maecla.it/bibliotecaMatematica/pz_file/peterson.htm#agg1
"Mappa concettuale relativa allo studio sui frattali": pagine web da me preparate, per presentare un "quadro sinottico", relativo all'approfondimento affrontato, in modo da "ordinare" le conoscenze acquisite; il lavoro è visionabile nel sito di Maecla: http://www.maecla.it/bibliotecaMatematica/go_file/mandelbrot.htm#agg1
"Il triangolo di Sierpinski": unità di
apprendimento inerente a "Il triangolo di Sierpinski", che comprende
alcune realizzazioni con il logo eseguite dai bambini; è pubblicata
nella "Bibliografia Matematica", nel sito di Maecla: http://www.maecla.it/bibliotecaMatematica/pz_file/SIERPINSKI.ppt
“Animazione
relativa ai primi stadi della costruzione del triangolo di
Sierpinski”: sono esattamente due diapositive, di cui una
comprende un'animazione, da me realizzata con il LOGO, relativa ai
primi stadi della costruzione del triangolo di Sierpinski http://www.maecla.it/bibliotecaMatematica/pz_file/animazione_relativa.pps
“Animazione
relativa ai primi stadi della costruzione del «fiocco di neve» di
Koch”: si tratta di due diapositive che presentano
un’animazione, da me realizzata con il logo, inerente ai primi stadi
della costruzione del «fiocco di neve» di Koch
4)
Valutazione
“interna”
Riflessione
collettiva e individuale sugli argomenti trattati e considerazioni di
gruppo e individuali sulle acquisizioni intervenute
Erano stati previsti: verifica (orale e/o scritta) delle conoscenze acquisite, autovalutazione e valutazione del lavoro svolto, degli apprendimenti intercorsi e delle competenze raggiunte, al termine di ognuno dei nove moduli didattici prestabiliti.
Mi sono attenuta a quanto preventivato.
Il tema dei frattali è stato inserito nella valutazione curricolare, in modo “trasversale”, interessando principalmente sia l’ambito matematico -scientifico sia l’informatica.
Le prove di verifica sono
consistite in relazioni soprattutto orali, ma anche scritte (sono stati
predisposti test a risposta multipla) di quanto appreso in ogni singolo
modulo
Ogni alunno è stato invitato anche ad autovalutarsi e a ritornare sullo stesso argomento, se non ancora da lui interiorizzato, oppure ad ampliare le proprie conoscenze, usufruendo ciascuno di un insegnamento personalizzato.
Si è prestata attenzione
al processo che porta all’acquisizione di competenza e che
comprende i momenti di:
QUESITI SOMMINISTRATI
Quesito “vero o falso”
Quesito a scelta multipla
Quesito
a completamento
Per visionare alcuni dei suddetti quesiti,
cliccare
qui
Il criterio utilizzato è stato il seguente:
CRITERIO PERSONALE: Si è considerato qual è stato il progresso dell’alunno rispetto alle sue condizioni di partenza, alle condizioni fisiche, psicologiche, alle caratteristiche culturali dell’ambiente in cui vive…
Per
la valutazione docimologica dei risultati ho cercato di seguire il modello di Klopfer che
distingue nove livelli tassonomici:
1.
Conoscenza (riguardo agli argomenti trattati)
2.
Comprensione (capacità di comprendere i concetti presi in
considerazione)
3.
Osservazione (curiosità cognitiva dimostrata durante le attività
intraprese)
4.
Misurazione
(saper effettuare semplici confronti tra la geometria euclidea e la
geometria frattale e saper eseguire determinati calcoli)
5.
Interpretazione e generalizzazione di dati (saper applicare
determinate procedure per alcune costruzioni con il logo)
6.
Applicazione (saper usare fractint e il logo per realizzare i vari
stadi della costruzione di determinati frattali)
7.
Abilità manuali (saper preparare cartelloni e cartellini necessari
per la recita scolastica stabilita)
8.
Riflessione critica (capacità di porsi domande e di cercare le
risposte, approfondendo gli argomenti trattati)
9.
Atteggiamenti e interessi (dimostrati durante le attività
svolte)
Per la lettura del questionario,
compilato da ogni alunno, ho predisposto la seguente griglia:
A – Conosce |
B – Emozioni, analogie,
suggestioni
|
C
- Uso artistico |
A1 – Comprensione del concetto di autosimilarità | B1 – emozioni primarie: divertimento, allegria… | C1 – i frattali nella grafica-computer |
A2 – conoscenza del concetto di “dimensione frattale” | B2 – analogie legate alla presenza di “configurazioni frattali” in natura | C2 – la bellezza “artistica” dei frattali |
A3 - conoscenza dei vari stadi di costruzione del “fiocco di neve” di Koch | B3 – emozioni legate all’esperienza scolastica | C3 – i frattali nella musica |
A4 - conoscenza dei vari stadi di costruzione del triangolo di Sierpinski | B4 – analogie legate alla forma geometrica di determinati frattali | C4 – i frattali nelle nostre poesie |
A5 – conoscenza dei frattali presi in considerazione (felce, albero di Barnsley, curva di Koch, triangolo di Sierpinski, il “corpo” principale a cardioide dell’insieme di Mandelbrot) | B5 - suggestioni suggerite dalla “non conoscenza” dei frattali da parte dei familiari e degli amici | C5 – i frattali nella nostra recita scolastica di fine anno |
e successivamente è stata da me preparata la mappa cognitiva visionabile cliccando qui
CONSIDERAZIONI
FINALI
La partecipazione alla
ricerca-azione ha contribuito ad aumentare la mia curiosità cognitiva e
tutti i materiali presenti nella piattaforma, curata da Adalberto Codetta
Raiteri, sono stati stimolanti, inducendomi ad approfondimenti personali,
sia a livello teorico sia a livello di conoscenza di determinati software.
Ringrazio sentitamente soprattutto Giorgio
Pietrocola (esperto, pronto a rispondere a ogni richiesta di consigli
e di suggerimenti e sempre disponibile alla proficua collaborazione in
rete) e il suo “Tartapelago”
È stato
interessante il confronto con colleghi di scuole di ogni ordine e grado
per approfondire un argomento, quale “i frattali”, di cui non è stato
ancora predisposto un forte sostegno teorico e mancando una
sistematizzazione certa, cioè uno “statuto epistemologico” chiaro e
dichiarato, il campo di ricerca è risultato arduo, ma affascinante, perché
ci ha fatto vivere la piacevole avventura intellettuale della “scoperta”
di una nuova geometria,
ancora tutta da esplorare…
Ringrazio, infine, sia Grazia Raffa, (una
poetessa che collabora volentieri con me nella preparazione di determinati
materiali didattici), sia tutti i colleghi delle scuole di ogni ordine
e grado che hanno partecipato a tale iniziativa, perché mi hanno
offerto la possibilità di un confronto allargato e “rassicurante”.
Nel libro
“Il turista matematico” I.Perterson scrive: “Fin dalle prime applicazioni
della geometria frattale, le descrizioni hanno sempre preceduto le
spiegazioni. Le teorie che dipendono dai frattali sembrano giuste, ma
nessuno ne conosce veramente il motivo. Per compiere un ulteriore
progresso in questo campo è necessario trovare una base teorica più
solida, che permetta di dedurre le forme geometriche dai meccanismi che le
generano. Senza un forte sostegno teorico, gran parte del lavoro sui
frattali sembra superficiale e inutile. […] Senza un principio
organizzativo, il campo finisce per diventare un giardino zoologico di
bestie rare e di classificazioni che lasciano il tempo che trovano”.
Credo che
la sistematizzazione della teoria frattale rappresenti la sfida
intellettuale che la ricerca scientifica dovrà affrontare, per approdare
all’oggettivazione della “scoperta”, verificando l’adeguazione, del
modello proposto, agli oggetti sensibili.
Sono
convinta, comunque, che studiare, in ambito scolastico, i frattali, (non
soltanto dal punto di vista “artistico”, ma anche riguardo alla loro
costruzione matematica) sia utile per far “sperimentare” agli alunni come
una “scoperta” sia sempre antecedente rispetto alla sua sistematizzazione
teorica; inoltre tale studio può aiutare a comprendere che esistono altre
geometrie, oltre a quella euclidea e ciò può far riflettere su quanto
segue: anche in matematica la verità è relativa e prima di pronunciare
ogni affermazione occorrerebbe precisare: “Se si ammette questa ipotesi,
ecco le conclusioni che ne derivano”, acquisendo la consapevolezza che i
fondamenti assiomatici sono il frutto del mero accordo della comunità
scientifica.
Insomma:
dapprima vanno valorizzate l’intuizione e la scoperta, attraverso attività
ludiche (la mia più che trentennale esperienza “sul campo” mi porta ad
ammettere l’importanza del “piacere intellettuale” per un apprendimento
significativo), tenendo conto che gli errori vanno considerati
positivamente, in quanto rappresentano le “finestre aperte sul nostro modo
di pensare” e, in un secondo momento, avverrà la “formalizzazione”, non
dimenticando, però, le parole di Bruno D’Amore: “il rigore non è uno
standard qualitativo stabile, ma solo un insieme di accordi variabili nel
tempo e nello spazio” (Basti pensare alla critica che dal XIX secolo a
oggi viene rivolta proprio agli “Elementi” di Euclide, che erano stati
considerati, per secoli, un modello di rigore…)
Ritengo che la
“geometria frattale” abbia un suo specifico linguaggio (o che possa essere
considerata un “linguaggio”, come abbiamo fatto i miei alunni e io,
inserendola nella recita scolastica dedicata a “Comunicazione e
incomunicabilità”) al quale avvicinare gli alunni, per far comprendere
come la matematica sia un’attività umana in continua “trasformazione”,
“evoluzione”, o meglio, come afferma Imre Toth sia “una scienza complessa, parte
integrante dello spirito umano e precisamente un "évenément de
l'ésprit".” Reputo meritevoli di essere citate le sue seguenti parole:
"La matematica è l'espressione di una libertà umana che si manifesta
nella creazione di mondi...". Queste parole sembrano riecheggiare
un'importante e altrettanto significativa frase di Georg Cantor,
matematico dalle arditissime speculazioni: "L'essenza della matematica
è la libertà". La matematica rappresenta un’esaltante
avventura del pensiero umano tanto per l’umanità nel suo complesso quanto
per ogni singolo individuo, che vi si accosti con curiosità cognitiva.
Come viene riportato nel libro “Fantasia e logica nella matematica” di
Luigi Campedelli, la matematica è quella creazione di puro pensiero, che
ha la potenza e il fascino di un’opera d’arte. “Se la Divina Commedia
è espressione di tanta parte della civiltà cattolica e medioevale, se
in Michelangelo è l’esaltazione rinascimentale dell’uomo, se in un’ode
carducciana freme l’ansito della continuità della storia e della
tradizione”, la matematica rappresenta la genesi e la sintesi di un
pensiero essenziale alla mente umana.
Avendo impostato una
didattica “costruzionista” ed essendomi posta in uno spirito di eclettismo
pluridisciplinare, ritengo che nel percorso seguito insieme con gli alunni
siano stati evidenziati gli aspetti creativi, ma anche problematici della
geometria frattale. L’obiettivo formativo, che reputo importante, è stato
quello di avviare gli scolari a capire l’aspetto dinamico della geometria
frattale, la quale è in
continua evoluzione, in costante mutamento, come ogni altra attività
umana, perché la matematica non è un bene da custodire gelosamente ed
esotericamente, ma una “creazione” del pensiero umano, patrimonio
culturale costruito attraverso un difficile e lungo percorso storico, con
l’apporto di civiltà diverse, patrimonio non da custodire esotericamente
come un tesoro “immutabile”, ma da conoscere, sperimentare, continuando ad
arricchirlo con nuove scoperte…
Sono, inoltre,
d’accordo con Benoit Mandelbrot quando afferma che la geometria frattale
può riuscire a suscitare l’interesse di una comunità matematica più ricca
e varia, contribuendo, quindi, a far uscire definitivamente la matematica
dal suo isolamento artificioso, rispetto al resto delle attività
umane.
I frattali
rappresentano un’invenzione o una scoperta?
Roger
Penrose, platonista convinto,
afferma che l’intricata e caratteristica struttura dei frattali,
come l’insieme di Mandelbrot, “non è un’invenzione della mente umana: è
stato una scoperta. C’è…come l’Everest”.
Per Roger
Penrose «il calcolatore viene usato sostanzialmente nello stesso modo in
cui il fisico sperimentale utilizza un’apparecchiatura di laboratorio per
esplorare la struttura del mondo fisico».
Io, però,
concordo pienamente con quanto scritto da John D. Barrow nel bel libro
“La luna nel pozzo cosmico – Contare, pensare ed essere”,
dove si precisa che l’insieme
di Mandelbrot è costruito in modo esplicito a partire da un algoritmo; il
calcolatore viene usato per generare la struttura, non per esplorarla. “La sua funzione è del tutto diversa da quella di uno strumento come un
telescopio o un contatore di Geiger”. Il mondo naturale fa ampio uso degli
algoritmi frattali, cioè della replica ripetuta di una struttura
fondamentale su scala sempre più piccola. “È, questo, uno schema di
riproduzione facile da eseguire: lo riconosciamo nelle ramificazioni degli
alberi (quando si passa dai rami più grossi ai ramoscelli più minuti) come
nelle strutture microscopiche dei fiocchi di neve e dei fiori. La ragione
per cui le figure frattali generate dai matematici appaiono così attraenti
dal punto di vista estetico (sono state esposte in importanti gallerie
d’arte di tutto il mondo) è il fatto che esse colgono le strutture
fondamentali che la natura utilizza per sviluppare la complessità che ci
circonda e che, con il processo evolutivo, ci siamo abituati ad
apprezzare.”