Ultimo aggiornamento: 25/04/2009

 
     
Bruno D'Amore, "SCRITTI DI EPISTEMOLOGIA MATEMATICA" 1980-2001, Complementi di matematica per l'indirizzo didattico Volume 7, Pitagora Editrice Bologna
Si tratta di una monografia , che raccoglie vari articoli di Bruno D'Amore, che rappresentano "uno spaccato di 20 anni di pensiero", tutti relazionati con il tema della "epistemologia ed educazione matematica"; vengono affrontati problemi complessi, quali, ad esempio: Che cos'è la conoscenza matematica? Che relazione c'è tra gli oggetti matematici, il linguaggio, la realtà? Che cosa significa, all'interno di una disciplina, avere un comportamento teoretico rigoroso? L'uso del sistema semiotico di una lingua è, o no, necessario al funzionamento del pensiero logico e allo sviluppo della conoscenza scientifica? Che cos'è l'infinito matematico? Come ha osservato Juan D. Godino nella "Premessa", va segnalata una "costante nei lavori di Bruno D'Amore": lo sforzo per porre in relazione le sue riflessioni teoriche con la pratica dell'insegnamento... Nella "Prefazione dell'autore", viene precisato che tale raccolta di opere a carattere "epistemologico" riguarda sia l'"epistemologia della matematica" (quindi la riflessione sui fondamenti), sia l'"epistemologia della didattica della matematica" (quindi la riflessione sulla natura dell'apprendimento).
AGGIORNAMENTO 23/01/2008
La Redazione di Maecla ringrazia sentitamente Giuseppe Ferdinando Ariano, il cui articolo Più si studia la Matematica e meno la si capisce? offre spunti di riflessione su argomenti di epistemologia matematica.
AGGIORNAMENTO 25/04/2009
Il rettangolo è un trapezio?
A tale domanda Bruno D'Amore risponde: «Dipende: se si ammette che trapezio è un quadrilatero che ha almeno una coppia di lati paralleli, allora sì, anche un rettangolo è un trapezio; ma poiché la definizione può essere data anche in modo diverso, la risposta non è univoca.
Rigore? No, convenzione. Importante non è decidere una volta per tutte se un rettangolo è un trapezio, ma piuttosto riflettere su questi problemi, e "localmente" mantenere una certa coerenza.»

Ottonari (scherzosi, ma non...troppo!):

"Rigore" matematico
(di Grazia Raffa e Ivana Niccolai)

Mamma mia, divento matta
nel trattar di scienza esatta.

Oggi, del "raggio" del cerchio
io sollevo il coperchio;

ei non è solo segmento:
pur misura (che portento!).

Questo "raggio" galeotto
in due modi va tradotto:

quando "raggio" lo chiamiamo,
di lunghezza noi parliamo.

"Ogni cerchio ha il suo raggio",
uno solo, anche a maggio.

Con il nome di segmento
sono...stelle in firmamento.

C'entra la polisemia,
che il "rigore" porta via.

La chimera del "rigore"
a qualcuno spezza il cuore.

Euclidea geometria
non ha una sola via:

gli autori son burloni,
danno più definizioni.

Il trapezio – è senza veli -
ha due lati paralleli:

lo dice più d’un autore,
che così si fa onore.

Se almeno due lati
paralleli son segnati,

tutti i parallelogrammi
stanno bene nei lor panni,

son, cioè, trapezi veri
e di ciò ne vanno fieri.

Altri scritti consultati
dicon solo di due lati

paralleli, precisando,
quindi, altro non domando;

di trapezio qui parliamo
e, pertanto, confermiamo

che i parallelogrammi,
ancorché creino drammi,

e talvolta qualche screzio,
va da sé: non son “trapezio”.

La risposta si può dare
con la facoltà di optare;

definendo in libertà,
ognun "bene" sceglierà.