Ultimo aggiornamento: 25/04/2007 |
Sezione curata da Maria Giovanna Melis |
Vladimir Jakovlevic Propp “Morfologia della fiaba” Club del Libro Fratelli Melita, La Spezia, 1987 A pag. 7 si legge: “Propp è stato un innovatore nell’ambito degli studi sul folklore, ma certamente la portata delle sue innovazioni sorpassa ampiamente i limiti del campo strettamente specialistico per interessarne molti altri, a cominciare dall’estetica. La ‘Morfologia’ di Propp si pone infatti come il punto di partenza degli studi sulla struttura del racconto. (…) Propp ha infatti postulato la possibilità di fondare una sorta di grammatica del racconto, che tenesse conto (1) dell’inventario di tutte le situazioni-tipo che vi ricorrono in una cultura data e (2) delle regole con cui esse si combinano. <<…per usare la terminologia che i formalisti avevano ereditato da Veselovskij, - scrive Victor Erlich – le notevoli somiglianze tra le fiabe di vari paesi e di varie epoche si ritrovano non soltanto in singoli motivi, ma anche nelle trame, cioè nell’organizzazione di tali motivi. La rigorosa applicazione delle categorie architettoniche consentì a Propp di dare sorprendente organicità all’indescrivibile groviglio di tipi e sottotipi delle classificazioni precedenti…>>. Nella Prefazione, Propp scrive: “La parola <<morfologia>> significa scienza delle forme. In botanica, per morfologia si intende lo studio delle componenti delle piante, del loro rapporto reciproco e nei confronti del tutto o, in altre parole, lo studio della struttura dei vegetali. Ma è poco probabile che qualcuno abbia mai pensato alla <<morfologia della fiaba>>, alla possibilità di un tale concetto. E tuttavia l’analisi delle forme della fiaba è possibile e con la medesima precisione con la quale viene elaborata la morfologia delle formazioni organiche. E se questa affermazione non può riferirsi alla fiaba nel suo insieme, in tutto il suo insieme, è possibile tuttavia accettarla per i racconti << di magia>>, e cioè per le fiabe <<nel senso proprio della parola>>. E proprio a quelli è dedicato questo nostro lavoro”. La ‘Morfologia della fiaba’, pubblicata nel 1928 a Leningrado, è diventato un classico delle scienze umane. La tesi sostenuta da Propp è che le fiabe <<di magia>> affondino le loro origini storiche negli antichi riti di iniziazione e presentino tutte, al di là dell’area geografica di appartenenza, una stessa struttura, con elementi e azioni costanti. Scrive Propp: “ Gli elementi costanti, stabili della fiaba sono le funzioni dei personaggi, indipendentemente da chi essi siano e in che modo le assolvano”. Pag.34. “Le funzioni –continua Propp – sono perciò le componenti fondamentali della fiaba, gli elementi con cui viene costruito lo svolgimento dell’azione”Pag. 76. Le funzioni, ossia le azioni possibili, sono limitate a trentuno e si verificano sempre nello stesso ordine, con il "protagonista costretto a fuggire" sino al lieto fine con il "matrimonio con la principessa". Di seguito, alcuni siti che propongono percorsi didattici sulla fiaba: Colora le carte di Propp: http://www.minidisegni.it/disegni/propp.html Un programma Didattico “Sistema Parchi” promosso dalla Regione Lombardia. http://digilander.libero.it/TeleParco/sistemaparchi/cartepropp.htm Temi e percorsi didattici: La struttura della fiaba http://www.pianetino.it/cinema/shrek/temi_percorsi2.htm : un percorso didattico Schema guida per ragazzi: costruire una fiaba http://web.tiscali.it/autori_invisibili/index.htm |