Ringrazio Ivana Niccolai per la
segnalazione di questo testo:
A cura di Fiorella
Foschini,
“L’OPERATORE TECNOLOGICO, LA MULTIMEDIALITÀ,
L’INNOVAZIONE – Una ricerca dell’IRRSAE Emilia-Romagna”,
La Nuova Italia, 1994 (Pagine 252)
Con la Legge n. 426 del 6
ottobre 1988, Art. 5, sono state introdotte nella scuola italiana nuove
figure professionali nell’ambito della funzione docente;
nell’O.M. n 282 del 10
agosto 1989 sono stati formulati, tra l’altro, i criteri per
l’individuazione delle competenze e degli ambiti operativi dell’Operatore
Tecnologico e dell’Operatore Psicopedagogico nella scuola dell’obbligo.
I contenuti professionali della figura dell’Operatore Tecnologico venivano
identificati in:
-competenze di carattere semiologico e linguistiche (quindi all’OT era
attribuito il ruolo di esperto dei linguaggi multimediali e
logico-simbolici)
-competenze progettuali
-capacità di programmazione didattica
-capacità di avviare una consapevole socializzazione multimediale e
informatica
Al di là del carattere forse troppo ambizioso delle competenze attribuite
all’OT dalla normativa, “è innegabile la volontà del legislatore di
considerare questa figura un elemento cardine di una riprogettazione
complessiva del sistema «scuola».”
Dalla quarta di copertina: “Questo volume presenta una puntuale
documentazione sulla innovazione tecnologica e didattica che le attività, i
progetti, l’impatto operativo e professionale degli operatori tecnologici (OT)
hanno prodotto nella regione Emilia-Romagna. L’indagine conoscitiva
presentata dal volume da un lato mette in luce la gamma delle attività cui
partecipano gli OT nella scuola e nell’extrascuola, dall’altro delinea le
caratteristiche culturali e metodologiche del lavoro che gli OT hanno
intrapreso, sempre volontariamente, per concretizzare la dimensione
professionale di questa nuova figura, introdotta nella scuola italiana a
partire dal 1988.”
I
progetti presentati dagli OT in questi anni nelle scuole dell’Emilia-Romagna
sono stati realizzati mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati
e di linguaggi multimediali integrati e hanno inciso positivamente sul piano
e della metodologia dell’insegnamento e dell’innovazione didattica. La
nostra scuola, oggi, non può ragionevolmente fare a meno della figura dell’OT
per adeguarsi alle esigenze di una società immersa nella cultura del
cambiamento, provocato dalle nuove tecnologie e dai nuovi «alfabeti»
elettronici e multimediali.
Fiorella Foschini è ricercatrice presso l’IRRSAE Emilia Romagna nella
sezione Scuola media: ha collaborato all’antologia Frontiere della storia
(Firenze, 1982)" |