Ultimo aggiornamento: 29/03/2005 |
Sezione curata da Maria Giovanna Melis |
Ringrazio Ivana Niccolai che ci propone il libro: Antonio Calvani, “DAL LIBRO STAMPATO AL LIBRO MULTIMEDIALE – Computer e formazione”, La Nuova Italia, 1a edizione: ottobre 1990 (Pagine: 247) Nell’Introduzione si legge: “[…] Il libro risulta suddiviso in tre parti principali: Ø La prima (La natura dei media, capp. I e II) ha una funzione introduttiva e riguarda le caratteristiche dei media e dei sistemi simbolici che a esse si accompagnano; Ø la seconda (Gli effetti sul pensiero, capp. III-IV) è volta a esaminare il rapporto media-processi cognitivi; Ø la terza (Studiare con il computer, capp. VI-IX) riguarda gli ambienti di studio elettronici, con particolare risalto agli ambienti ipertestuali, e con un capitolo finale che raccoglie sintetiche raccomandazioni operative. […] Le ultime pagine del libro sono dedicate al Glossario, dove viene spiegato il significato di termini specifici a partire da “Abilità” fino a “Word processor”. Dalla quarta di copertina: “Entrato nel mondo giovanile dal versante del gioco (videogames), il computer estende adesso la sua influenza su attività «serie» che si svolgono nei luoghi tradizionalmente preposti alla formazione cognitiva: scrivere, consultare, studiare. Se scrivere con il computer è ormai un’attività sempre più accettata, in ambito educativo stanno per entrare messicciamente anche libri ed enciclopedie elettroniche: nei prossimi anni vedremo sempre più giovani «studiare» con il computer. In cosa sarà diverso l’impiego di un libro elettronico da quello stampato? Che influenza eserciteranno le nuove tecnologie sulle forme del pensiero individuale? Siamo dinanzi alla fine della «civiltà Gutenberg» e con essa di quelle forme di riflessione e interiorizzazione che la diffusione della stampa ha decisamente valorizzato? Questo libro esamina i rapporti tra media e mente ricercando gli spazi e le opportunità che soprattutto i nuovi media elettronici offrono per la crescita cognitiva. La tesi principale è che proprio a fianco delle operazioni di scrittura, consultazione e studio che le nuove tecnologie permettono, va ricercato il potenziale formativo più promettente, consentito dall’avvento dei moderni sistemi informatici (word processor, data base, ipertesti). In questo senso il computer può essere visto in un’ottica di continuità storica nei riguardi della scrittura e della stampa e dei correlati noetici che a queste innovazioni si sono storicamente accompagnati; inserendosi in tale processo, esso può valorizzare ancor meglio ambiti cognitivi preesistenti e aprire nuovi spazi collaterali per lo sviluppo di forme elevate di pensiero.
Antonio Calvani è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell’Università di Firenze. È autore di vari articoli e saggi di didattica e di applicazione delle tecnologie informatiche all’insegnamento delle scienze umane (word processor, ipertesti).[…]” |