Ultimo aggiornamento: 29/11/2004

 
Sezione curata da Maria Giovanna Melis
Benjamin S. Bloom
Tassonomia degli obiettivi educativi – La classificazione delle mete dell’educazione
Volume primo – Area cognitiva - Giunti & Lisciani Editori, 1986
Il libro è tradotto da Mauro Laeng. La traduzione letterale comprende anche tutti gli esempi della raccolta originale, utili per una piena comprensione della tassonomia e per un suo uso corretto.
Dalla quarta di copertina:
” B. S. Bloom (…) è tra le figure più rappresentative della pedagogia contemporanea. E’ energico fautore di una scuola democratica, capace di realizzare una effettiva eguaglianza delle opportunità attraverso l’offerta di mezzi adeguati alle necessità di ciascuno. Presupposto di tale offerta è la capacità di accertamento delle abilità, attraverso corrette tecniche di valutazione. La tassonomia classifica sistematicamente tali abilità fornendo agli educatori un quadro di riferimento chiaro e distinto”.
La tassonomia degli obiettivi educativi è stata elaborata da Benjamin S. Bloom sulla base di precise esigenze didattiche; gli obiettivi si presentano ordinati secondo un criterio irreversibile, nel senso che il raggiungimento dei più semplici è considerato essenziale per il raggiungimento dei più complessi. Nella parte propriamente cognitiva, la tassonomia di Bloom distingue sei categorie fondamentali d'obiettivi:
1.Conoscenza:” La conoscenza come è qui intesa include quei comportamenti e quelle situazioni soggette a test che si riferiscono soprattutto alla memoria, sia per il riconoscimento sia per la rievocazione di idee, materiali o fenomeni”. Pag.71
2. Comprensione:”Qui si usa il termine ‘comprensione’ per includere quegli obiettivi, comportamenti o risposte che rappresentano la conoscenza del messaggio contenuto nella lettura in una comunicazione”. Pag. 97. Bloom individua tre tipi di comportamento di comprensione:
a. la ‘traduzione’, “che significa che un soggetto può trasferire una comunicazione in un’altra lingua, oppure in altre parole, oppure anche in un’altra forma”;
b. la capacità di ‘interpretazione’, “che implica che si sappia trattare una comunicazione come una configurazione di idee la cui comprensione può esigere un riordinamento di nuovo genere nella mente del soggetto”;
c. la ‘extrapolazione’: che “…include la capacità di fare stime o predizioni basate sulla comprensione delle proiezioni, tendenze o condizioni descritte nella comunicazione”. Pag. 97
3. Applicazione, cioè la capacità di trasferire in contesti nuovi “situazioni che non sono mai state affrontate prima nel corso del processo di apprendimento”. Pag. 128
4. Analisi, “…sottolinea la scomposizione del materiale nelle sue parti costituenti e la scoperta delle relazioni delle parti e del modo in cui esse sono organizzate”. Pag. 150
5. Sintesi, “…è qui definita come il mettere insieme elementi così da formare un tutto. E’ un processo di elaborazione di elementi, parti, etc., e loro combinazione, in modo da costituire uno schema o struttura che prima non appariva chiaramente. (…) E’ quindi la categoria dell’area cognitiva che più direttamente esige un comportamento creativo da parte di chi apprende”. Pag.167
6. Valutazione, definita come:” l’emissione di giudizi sul valore, sotto qualche aspetto, di idee, opere, soluzioni, metodi, materiali, ecc. Essa implica l’uso di criteri ovvero di standard per apprezzare fino a che punto i particolari sono accurati, efficaci, economici, soddisfacenti”. Pag. 191. La valutazione è collocata da Bloom all’ultimo livello della tassonomia, “dal momento che si ritiene che richieda in certa misura tutte le altre categorie descritte di comportamento”, ma “non è necessariamente però l’ultimo passo nell’attività del pensare o di risolvere i problemi. E’ del tutto possibile che il processo in certi casi sia preludio all’acquisizione di nuove conoscenze, oppure ad un nuovo tentativo di comprensione o applicazione, o ad una nuova analisi e sintesi”. Pag. 191
 

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