Ultimo aggiornamento: 20/02/2005

 
Sezione curata da Maria Giovanna Melis

Paolo Bisogno - “Il futuro della memoria – Elementi per una teoria della documentazione” - Prometheus 18 (diretto da Paolo Bisogno)

Franco Angeli, 1995

Dalla quarta di copertina:

“La documentazione è disciplina composita, articolata in una vasta pluralità di aspetti ognuno con propri interessi ed obiettivi –mediati ed immediati- che vanno ben al di là dei classici momenti di teoria e prassi. Una disciplina che voglia riflettere sulle ragioni e i modi del suo costituirsi legittimamente in scienza, deve ripensare in maniera autonoma i principi ed accogliere risultati e orientamenti con apertura interdisciplinare; solo in una fase successiva deve circoscrivere il proprio ambito formulando la sua prassi in coerenza con la raggiunta teoria interna che, però, non può contraddire il sistema teorico esterno, né da questo essere contraddetta”.

P. Bisogno  considera la documentazione come un sistema semiotico, da un lato come “ strumento logico di lettura di segni, di interpretazione di segni, d’elaborazione di segni; dall’altro, come strumento di produzione di segni, cioè di dati, informazioni, conoscenza”.  E i relativi linguaggi hanno diverse scale di valori, di obiettivi e di risultati:”

§         a livello sintattico producono sia la lettura del documento sia i dati che lo costituiscono;

§         a livello semantico comportano sia l’interpretazione del documento che la produzione di informazioni;

§         a livello pragmatico configurano l’elaborazione del documento e la produzione di conoscenza”.

La documentazione, in definitiva, può essere definita come un “sistema aperto, complesso, dinamico e adattivo” che presenta due caratteri, quello “descrittivo-prescrittivo – che riguarda la funzione di lettura, di interpretazione, di elaborazione e di valutazione dei segni – e quello “pragmatico-progressivo” – che si riferisce alla produzione di nuovi dati, di nuove informazioni, di nuove conoscenze - .

Il fine di questo lavoro sulla documentazione, avverte l’autore, è quello di dare risposte all’esigenza “di ripensare i fondamenti primi della sua attività. Tale esigenza è particolarmente sentita nell’attuale stato di sviluppo della documentazione, la quale si viene arricchendo di fermenti nuovi anche in considerazione della sua crescente importanza in ogni campo del sapere”.

L’autore, dopo aver illustrato alcune posizioni filosofiche del nostro secolo che hanno influenzato e tuttora influenzano la documentazione, rivolge la sua attenzione all’analisi di alcuni concetti fondamentali comuni a tutta la scienza (individuazione, definizione, concetto, analisi, relazione, categoria)  e del loro inserimento nella teoria generale della documentazione. Ancora dalla Quarta di copertina: “Il metodo del lavoro è quello interdisciplinare; pertanto, la prospettiva documentaristica, che è la base e lo sfondo di ogni argomentazione cerca di mantenere nel proprio orizzonte gli interessi, le tendenze e le valutazioni delle discipline delle quali la documentazione è tributaria e alla cui attività contribuisce, nella costante attenzione al rapporto che tutte le lega”.

Un altro aspetto esaminato in questo libro riguarda l’evoluzione della comunicazione scientifica e dei suoi processi. La documentazione è sempre stato uno dei principali veicoli per la diffusione dei risultati della ricerca scientifica, e tuttora è così. Ma è anche vero che le innovazioni attuali e la maturità raggiunta dalla tecnologia rende più complesso il sistema comunicazione-documentazione-informazione “ […] perché si accrescono le interrelazioni tra i tre elementi, perché l’intreccio delle problematiche diviene sempre più ricco ed articolato”. L’autore individua due cause concorrenti di questa rapida evoluzione. La prima riguarda l’enorme sviluppo dell’offerta di informazione che ha avuto come conseguenza principale “l’indebolirsi della relazione, una volta necessaria, tra documento ed informazione. (…) Oggi, documento ed informazione tendono ad una divaricazione operativa, ad acquisire una reciproca autonomia nella capacità conoscitiva e si avviano a diventare momenti distinti della conoscenza e della comunicazione”. Il secondo aspetto è il ruolo determinante svolto dall’industria editoriale nell’informazione elettronica: “La domanda d’informazione scientifica sotto forma elettronica si accresce in misura progressiva e gli editori scientifici sono spinti sempre più ad investire in nuovi prodotti e in nuove tecnologie per stabilire nuove modalità di comunicazione scientifica con sistemi elettronici di tipo multimediale”. Nello sviluppo della comunicazione scientifica –osserva ancora l’autore – “stiamo assistendo ad una rivoluzione del ruolo di uno degli elementi del processo comunicativo, l’utente, che da destinatario si va trasformando in referente dei vari sistemi documentari. E’ una prospettiva nuova che, oltre al rapporto documento-utente, modifica anche le altre relazioni, quelle tra uomini, tra uomo e macchina, tra macchine”. In questa prospettiva, “l’utente è svincolato da ogni sistema specifico e gode di una larga autonomia”.

Alcune notizie riguardanti l’autore si possono trovare in questo indirizzo:

http://weburp.iit.cnr.it/varie/ricordoPaoloBisogno

 

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