Ultimo aggiornamento: 24/06/2004 |
Sezione curata da Maria Giovanna Melis |
Minnia Cargiaghe, che ringrazio,
segnala: L. S. Vygotskij “Immaginazione e creatività nell’età infantile Voobrazenie i tvorcestvo v detskom vozraste” Editori Riuniti. Paideia 1983 Dalla prefazione di Alberto Alberti: “Vygotskij (…) sa che il bambino non è ‘per natura’ perfetto, come voleva Tolstoj sulla suggestione più famosa di Rousseau: il bambino, infatti, è inserito in un contesto socio-culturale che lo determina in modi in autentici. (…). La ricchezza degli stimoli che vengono dalla vita vissuta, l’accumulo di esperienze, la capacità di dominare i rapporti con i propri simili e con l’ambiente circostante, quella di elaborare i dati acquisiti dissociandoli, decontestualizzandoli, decodificandoli per poi combinarli in modo nuovo ed in forme autonome, insieme con la padronanza dei mezzi espressivi e delle tecniche e la motivazione a comunicare, sono i principali terreni su cui si può esplicare un’opera di formazione che tenda al rafforzamento delle capacità creative.. (…) In verità, il tratto originale di Vygotskij – ripetiamolo ancora – sta sotto a tutto questo: negativamente, nel disconoscere il mito dell’efficienza; positivamente, nel cercare di garantire a tutti i bambini e a tutti gli uomini le condizioni necessarie per essere <<padroni del proprio destino>>. Poiché creatività non può essere soltanto la realizzazione puramente estetica di un bel compito o di un bel disegno, né quella economica di chi <<inventa>> una nuova tecnica di lavoro, né infine il godimento intellettuale di chi scopre una soluzione nuova ad un problema di dama. Creatività significa realizzare in piena autonomia rapporti sociali più gratificanti, scegliere le forme di convivenza più idonee a soddisfare i bisogni autentici dell’uomo, costruire una società libera e liberante per tutti”. |