Ultimo aggiornamento: 24/11/2006 |
Sezione curata da Maria Giovanna Melis |
Ringrazio Elda Broccardo per la segnalazione di questo libro:GIANNI RODARI - Grammatica della fantasiaIntroduzione all’arte di inventare storie EINAUDI RAGAZZI, 1997 (PRIMA EDIZIONE EINAUDI 1973) (disponibile nelle biblioteche cittadine) In questo breve e piacevole saggio sull’immaginazione sono state raccolte le conversazioni degli incontri che Gianni Rodari ebbe nel marzo del 1972 a Reggio Emilia con un gruppo di insegnanti delle scuole materne, elementari e medie. Da questa eloquente lettura emergono la maestria, la grande competenza e l’assoluta passione dell’autore per i temi che riguardano l’infanzia, i percorsi di crescita, il desiderio di deragliare dai binari troppo concreti del significato. Grande anticonformista le cui conclusioni ed osservazioni non sono mai scontate, perché entrare dalla finestra è più divertente quanto più utile, Rodari denuncia per esempio il fatto che nelle nostre scuole si rida troppo poco, ed invita gli operatori a superare la muraglia della routine scolastica stimolando i bambini con diverse formule che accendano loro l’immaginazione, per esempio il binomio fantastico, l’accostamento cioè di due parole abbastanza differenti o antitetiche tra loro, da cui può scaturire una storia piena di fantasia. Un manuale pieno di fascino fitto di esercizi e suggerimenti pratici per educatori e genitori. Come formulare ipotesi fantastiche, domande buffe e divertenti, come deformare le parole per trarne storie sempre nuove, parole estraniate e deformate, il prefisso fantastico, il nonsenso, l’errore creativo, cosa ci fa un cane nell’armadio? E il quore che cos’è se non un cuore malato? Infatti ha tanto bisogno di vitamina C. Su questi piccoli temi, un’infinita serie di idee viene sviluppata e proposta con grande saggezza e semplicità, dall’importanza di burattini e marionette (affascinanti personcine giunte ai bambini in seguito a una doppia caduta), alle curiose “carte di Propp”, all’insalata di fiabe: bosco, lupo, nonna, elicottero. Elicottero?, e ancora fiabe sbagliate, fiabe al rovescio, fiabe a ricalco. Un libro assolutamente attuale che, nonostante ci faccia provare un brivido di nostalgia per i tempi in cui la televisione era ‘poca’ e semplice, ci chiede anche di non arrenderci a questi giorni piatti, perché bisogna che il bambino faccia provvista di ottimismo e di fiducia per sfidare la vita. E ancora, concludendo, spero che il libretto possa essere ugualmente utile a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione può avere la parola. “Tutti gli usi della parola a tutti” mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo. |