Ultimo aggiornamento: 24/06/2004 |
Sezione curata da Maria Giovanna Melis |
Clotilde Pontecorvo -
Psicologia dell’educazione
- Giunti & Lisciani Editori Il volume - che qui si ristampa – è nato da una esperienza di studio e di ricerca sul campo, realizzata nelle situazioni educative reali e alimentata dalla collaborazione con gruppi di insegnanti e con scuole in corsi di aggiornamento e in attività di innovazione didattica. Dal Capitolo primo: “La psicologia dell’educazione e i suoi procedimenti sperimentali” <<Se si dovesse ridurre tutta la psicologia dell’educazione ad un solo principio, direi questo: […]. Accerta ciò che il discente già sa e insegnagli in modo conseguente>>. Questa affermazione di Ausubel compendia indubbiamente in modo estremamente sintetico alcuni punti cruciali della psicologia dell’educazione. In che misura può essere considerata esauriente? Piuttosto, essa corrisponde bene all’intento di un autore che, su di una base teorica cognitivista, delimita il campo della psicologia dell’educazione allo studio dei problemi relativi alla natura, alle condizioni e ai risultati degli apprendimenti scolastici, e tiene conto degli apporti della psicologia evolutiva, dell’igiene mentale, dello studio della personalità, della dinamica di gruppo, solo nella misura in cui essi influenzano direttamente gli apprendimenti che hanno luogo a scuola. E’ una impostazione che ci sembra possa essere in gran parte condivisa, sempre che la si consideri come una delle possibili delimitazioni di un campo di studio che corre spesso il rischio di voler da solo coprire troppi settori della psicologia. […] Va tenuto presente il carattere fondamentale interdisciplinare delle scienze dell’educazione, per cui le delimitazioni sono strumentali e rispondono ad un bisogno di sistematicità, ma di fatto vengono continuamente superate dall’interazione che si realizza tra i diversi settori, sia a livello della ricerca, sia a livello dell’applicazione. Nell’ambito della ricerca psicologica, la psicologia dell’educazione si definisce entro confini molto fluidi, dal momento che partecipa dei contributi e degli strumenti di indagine utilizzati in diversi e specifici settori della psicologia, che solo progressivamente si sono staccati dalla disciplina madre per acquistare fisionomia differenziata e relativa autonomia concettuale. Ciò si ritrova nelle stesse origini storiche della psicologia dell’educazione, che in gran parte si confondono con la storia della psicologia come scienza, ma che nello stesso tempo indicano la presenza di una diversità di apporti e di prospettive di ricerca che spiega l’attuale aspetto composito della disciplina. Molto sinteticamente potremmo riassumere quattro diversi apporti sotto quattro fondamentali filoni di ricerca: E’ importante quindi considerare la presenza di questi diversi filoni di ricerca, che, pur essendo tutti pertinenti ai problemi educativi, non esauriscono ciascuno da solo il campo della psicologia dell’educazione, né d’altra parte possono essere tenuti nettamente separati per le sovrapposizioni che spesso si verificano da uno all’altro, anche nella persona degli studiosi che se ne interessano (clicca qui o sull'immagine per ingrandirla) |