Ultimo aggiornamento: 24/05/2005

 
Sezione curata da Maria Giovanna Melis

Elda Broccardo, che ringrazio moltissimo, ci propone questa lettura:

Asha Phillips - I NO CHE AIUTANO A CRESCERE - Feltrinelli, 2000.

Può un manuale esserci d’aiuto in quei casi in cui esperienza, istinto e studi non sono sufficienti nella gestione dell’educazione di quei bambini di cui siamo responsabili? Forse. Possiamo provarci, se siamo sull’orlo di una crisi di nervi, se ci sembra di non possedere gli strumenti idonei a fronteggiare una situazione, (o crediamo forse di possederli ma non riusciamo ad individuarli), possiamo provarci, per esempio con la lettura di questo “I no che aiutano a crescere”, di Asha Phillips, psicoterapeuta infantile inglese. Il libro è strutturalmente diviso in quattro fasce di età (dalla nascita ai due anni, dai due ai cinque anni, gli anni della scuola primaria e, ahimè, l’adolescenza). L’autrice ci presenta le esperienze in cui si è via via imbattuta durante la vita professionale, corredandole con commenti, descrivendo gli interventi effettuati, gli errori o i successi degli educatori. I casi sono abbastanza numerosi e non dovrebbe essere difficile per il lettore individuare una eventuale propria esperienza parallela.

“Con l’inizio della scuola, il bambino non trascorre più la maggior parte del suo tempo a casa,(…) ma si deve inserire in un gruppo più ampio. Come fa a trovare il suo posto? Diventa subito un piccolo capo, attirando e eccitando i compagni con le sue monellerie? Fa il bullo per sentirsi meno spaventato lui stesso? È il piccolo di casa e pensa che anche a scuola dovrà sgomitare per conquistarsi un suo spazio? Sta in disparte e osserva gli altri, senza partecipare attivamente? (…) Le reazioni possono essere tante quanti sono i bambini. Come genitori abbiamo il compito importantissimo di aiutarli a gestire questa transizione.”

Un libro che mi sento di consigliare specialmente a nuovi o futuri genitori (ricordo con tenerezza i tanti libri sull’argomento divorati durante le mie gravidanze), ma, in generale, a tutti gli adulti che  hanno il privilegio di occuparsi di germogli d’uomo.
 

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