UN'OPINIONE SU PUNTOEDU SOSTEGNO STUDENTI
(pubblicato anche su Orizzonte Scuola)

 di Claudio Rosanova

Il processo di apprendimento/insegnamento ha subito negli ultimi anni radicali cambiamenti che hanno prodotto, e producono, fasi evolutive che spesso non sono prevedibili e controllabili. E’ abbastanza ovvio che tale processo deve essere analizzato a 360 gradi, considerate le numerose figure che vengono coinvolte. Ma è anche vero che i fattori che influenzano il processo sono diversi a seconda della realtà scolastica in cui si opera:  il percorso che ogni innovazione deve effettuare è spesso irto di difficoltà operative  e scarsa comunicabilità,  per cui quando si arriva a destinazione spesso risente di distorsioni e mutamenti che non rientrano nelle intenzioni di chi l’ha predisposto.

Facciamo un esempio pratico e analizziamo la formazione a distanza: i materiali didattici che si rendono disponibili su diverse piattaforme  non possono essere uniformati e confezionati in maniera standard; non trova sempre applicazione, cioè, quella che in informatica è chiamata programmazione top/down: realizzare Learning Objects comporta una notevole conoscenza del tessuto in cui poter inserire la “molecola”, un po’ come avviene con i farmaci; occorre cioè precisare le modalità d’uso e le avvertenze relative ai possibili rischi in cui si può incorrere se la “somministrazione” dell’oggetto didattico viene effettuata in maniera approssimativa e senza ben conoscere l’ambiente di utilizzo. Di notevole spessore è la precisazione di Antonio Calvani a proposito delle interazioni che agiscono nell’ambito della comunicazione “molti a molti”: calare in una realtà didattica un Learning Object significa sottoporlo ad una miriade di trasformazioni provocate dalla reciprocità degli operati dei vari utenti che interagiscono nell’ambiente. La caratteristica dell’e-learning è proprio questa: consentire il passaggio da una comunicazione “uno a molti” ad una di tipo “molti a molti”: ed è questa una delle ataviche difficoltà che il docente riscontra nel processo insegnamento/apprendimento: lasciare la posizione “cattedratica”, quella dell’insegnamento frontale, per passare il testimone allo studente, consentendogli di conquistare la centralità del processo e di diventare il protagonista del suo percorso formativo.

E’ innegabile che tutto ciò comporta notevoli sforzi soprattutto da parte del docente, considerata anche la naturale propensione del discente a lasciarsi trascinare dalle innovazioni, specialmente se supportate dalle nuove tecnologie. Ecco dove bisogna prima di tutto intervenire: il docente continua ad essere restio a lasciarsi coinvolgere da queste novità; egli ritiene che sia più un “fatto di costume” che un radicale cambiamento metodologico. La cosa diventa ancora più eclatante se verifichiamo che la nuova generazione di insegnanti non è sempre disponibile ad essere partecipe, e co-protagonista,  a questo radicale mutamento. Una iniziativa di enorme impegno di strumenti e risorse come Puntoedu SOStegno Studenti promosso dall’INDIRE non deve essere oggetto di iniziali critiche riguardo l’applicabilità o meno di tali metodologie; occorre testare, calarsi adeguatamente in questi nuovi ambienti per poi poter esprimere giudizi sulla sua validità o meno. Solo la valutazione in itinere e non a priori ci potrà mettere nelle condizioni di verificare se l’e-learning potrà offrire quel valore aggiunto alla didattica in modo da consentire il sospirato salto di qualità. Ma anche in questo caso occorre vincere la diffidenza iniziale: l’analisi dell’offerta formativa proposta dall’INDIRE passa attraverso una fase burocratica obbligatoria: le iscrizioni alla piattaforma! E proprio questo potrebbe essere il tallone di Achille di una proposta che, a mio avviso, vale la pena di accettare!

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