Ultimo aggiornamento: 18/09/2005

 
     
Marco Vitruvio Pollione "DE ARCHITECTURA" Ed.Studio Tesi, Pordenone,1990
Nell'ottica dei rapporti tra matematica e arte, Angelo Sciandra, che ringrazio, ha segnalato questo testo, scrivendo quanto segue: <<Se dovessi consigliare un libro, ove risuona la matematica, vi consiglierei "De architectura", sarà anche per il fascino degli splendidi schemi grafici, quali ad esempio:
- la costruzione di un teatro latino (basato sulla stella a dodici punte),
- la costruzione dello gnomone,
- la costruzione di un organo musicale idraulico...
sarà perchè Vitruvio era una vera autorità nel campo delle PROPORZIONI MATEMATICHE (il suo "canone fu ripreso da Leonardo e dal grande architetto svizzero Le Courbusier).
Vi trascrivo un interessante estratto sul teatro:
"IL SISTEMA DI AMPLIFICAZIONE NEI TEATRI":
1. In base a questi principi e secondo un calcolo matematico si devono far fare dei vasi di bronzo di dimensioni proporzionate a quelle del teatro, e realizzati in modo che per effetto di percussione sonora emettano note di quarta, quinta e così via fino alla doppia ottava. Si dispongano poi questi vasi in apposite cellette situate fra i seggi del teatro, calcolandone gli effetti sonori e senza che siano a contatto con qualche parete, ma abbiano piuttosto uno spazio vuoto tutt'attorno e sopra. Si badi inoltre a disporli rovesciati in modo che poggino su di una base a forma di cuneo di almeno mezzo piede e larga due, in corrispondenza dei posti situati sulle gradinate più basse.
2 . La disposizione delle celle sarà determinata in questo modo: se il teatro non è di grandi dimensioni, si individui a mezza altezza delle gradinate un settore su cui costruire tredici celle a volta, dodici delle quali si troveranno ad eguale distanza l'una dall'altra, I vasi amplificatori, cui abbiamo già accennato, saranno collocati secondo questo ordine: nelle celle situate alle estremità di entrambi i lati andranno i vasi che emettono la nota nete hyperbolaeon poi verso il centro, di una quarta più bassi...
3. In base a questi calcoli, la voce che si propaga dal centro della scena va a toccare la cavità di ogni singolo vaso e si ottiene così una chiarezza di suono e un'armonica consonanza degli accordi. Se però il teatro è di dimensioni maggiori, allora la sua altezza va divisa in quattro parti così da ottenere tre zone trasversali in cui collocare le celle destinate l'una all'armonica, l'altra alla cromatica e la terza alla diatonica...
[...]
6. Comunque chi voglia realizzare alla perfezione e senza difficoltà queste cose studi attentamente il diagrammma di Aristosseno...
7. Forse si potrebbe obiettare che ogni anno vengono costruiti a Roma numerosi teatri senza rispetto di tali regole...
8. ... Abbiamo inoltre la testimonianza di Lucio Mummio, il quale dopo la distruzione del teatro di Corinto fece portare a Roma questi vasi risuonatori di bronzo e li consacrò...Molti abili architetti, che costruirono teatri in piccole città, non potendo disporre di vasi in bronzo, scelsero, come strumenti di amplificazione, dei vasi di terracotta, opportunamente disposti secondo queste regole, ottenendo ottimi risultati."
Il trattato prosegue con i capitoli "La scelta del luogo in cui costruire il teatro" - "Come si procede alla costruzione del teatro" ...etc
Marco Vitruvio Pollione è l'unico scrittore latino di architettura la cui opera sia giunta fino a noi. La sua vita - di cui si hanno scarse notizie - cade sotto Giulio Cesare e Ottaviano Augusto e il De Architectura, in DIECI LIBRI, sembra sia stato composto tra il 27 e il 23 a.C. Ritiratosi a vita privata, dopo essere stato ingegnere militare, attese a riordinare il suo trattato che dedicò ad Augusto.>>
Latinum theatrumRingrazio Giorgio Pietrocola, che ci ha offerto l'animazione (cliccare sull'immagine a sinistra per ingrandirla),Teatro latino costruita con la tartaruga del logo, relativa al teatro latino, basato sulla stella a 12 punte e nuovamente ringrazio Angelo Sciandra, che ci ha inviato l'immagine inerente allo stesso teatro latino (cliccare sull'immagine a destra per ingrandirla).

AGGIORNAMENTO 22/08/2005

Ringrazio ancora Angelo Sciandra che aggiunge il seguente approfondimento trovato in Internet: «L’importanza della costruzione degli horologi romani nella società romana fu tale da giustificare la trattazione in un libro autonomo nel "De Architectura" di Vitruvio. Nel I libro (3,1) egli citava la GNOMONICA come una delle tre parti principali dell'architettura: "partes ipsius architecturae sunt tres, aedificatio, gnomonice, machinatio".Tutto il nono libro si presenta come un vero e proprio trattato di astronomia, con una vasta trattazione dei principi generali, dalla descrizione dell'universo, ordinato secondo "la cintura delle dodici costellazioni e dall'azione e movimento contrario dei sette pianeti", alle fasi lunari e alle costellazioni boreali e australi. Esso è finalizzato alla progettazione e costruzione di horologi – solari e idraulici - e clessidre. Subito dopo la praefactio (IX, I, 1) Vitruvio enuncia i due temi fondamentali della gnomonica: la variazione dell’ombra dello gnomone secondo la latitudine e la definizione di analemma: "L’analemma è una figura matematica che si cerca nel corso del Sole e si trova mediante l’osservazione dell’ombra che si va allungando fino al solstizio d’inverno; grazie ad esso, attraverso procedimenti propri dell’architettura e disegni tracciati con il compasso, si è potuto determinare l’effetto del Sole nell’universo". "L'analemma vitruviano" è la descrizione geometrica del calcolo delle lunghezze delle OMBRE di uno gnomone nelle varie stagioni. »

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