Ultimo aggiornamento: 24/08/2004 |
||
Hugo Steinhaus, “CENTO PROBLEMI DI MATEMATICA ELEMENTARE“, a cura di Franco Conti, Superuniversale Boringhieri, 1987 Nella prefazione, Franco Conti precisa come sono
nati i cento problemi raccolti in questo libro: in una Polonia che stava
lentamente risorgendo dalle ceneri della seconda guerra mondiale, “un
gruppo di valenti matematici, giovani e meno giovani” si occupava, in
modo spontaneo, di preparare alcune semplici riviste di problemi
matematici, rivolte a studenti e a insegnanti di scuola secondaria; e
ancora rubriche di problemi elementari erano ospitate da
alcune prestigiose riviste di matematica, come «Collectanea
mathematica». Animatore di tale gruppo (che comprendeva fra gli
altri Kuratowski, Mazur, Sckauder, Sierpinski) era Hugo Steinhaus […]
Steinhaus ha apportato molti contributi importanti a diversi settori della
matematica, dalla teoria delle serie trigonometriche al calcolo della
probabilità, dalla teoria dei giochi al calcolo numerico; si devono a
lui, ad esempio, la prima definizione precisa del concetto di indipendenza
stocastica, così come quello di strategia in teoria dei giochi; la prima
nozione influenzò certamente l’assiomatizzazione di Kolmogorov del
calcolo delle probabilità, mentre la seconda precedette di pochi anni
l’organica teoria dei giochi di von Neumann…” Questo
libro, frutto dell’attività sopra descritta, apparve in Polonia nel
1958 col titolo “Sto
zadan”
e successivamente ne furono curate le edizioni russa e inglese.
“L’autore, grande matematico con la rara dote di una scrittura
semplice e fluida, si è posto come intento non solo di proporre a
insegnanti e studenti nuovi spunti curiosi e divertenti per le loro
attività di studio”, ma anche di riuscire ad avvicinare alla matematica
quei lettori non entusiasti di tale disciplina, memori, forse, di un
insegnamento scolastico spesso arido, ripetitivo, tedioso. Il
motivo che ha indotto Franco Conti a ritenere importante far conoscere i
cento problemi al pubblico italiano è il seguente: “In Italia…ben
poche proposte innovative riescono a uscire dal chiuso delle associazioni
o dalle aule dei convegni e a raggiungere la maggioranza dei giovani e
degli insegnanti…” I
problemi proposti nel testo sono di vari argomenti e di varia difficoltà;
nella prima parte vengono esposti gli enunciati, nella seconda si trovano le
risoluzioni e i commenti. I
quesiti sono suddivisi nei seguenti capitoli: 1)
Problemi su numeri, disequazioni e disuguaglianze 2)
Problemi su punti, poligoni, circonferenze ed ellissi 3)
Problemi nello spazio, poliedri e sfere 4)
Problemi pratici e meno pratici 5)
Problemi sulla scacchiera, i tornei, gli inseguimenti 6)
Le avventure matematiche del dottor Abracadabrus 7)
Altri problemi Sono
particolarmente originali i quesiti del quarto e del quinto capitolo,
perché traggono spunto da oggetti e da situazioni concrete di vario tipo;
cito il titolo di alcuni: “Un prosciutto per il pic-nic”, “Divisioni in
parti di una torta”, “Pesate”, “Quanti pesci ci sono nello
stagno?”, “Come si misura un pistone”, “Orologio con lancette
uguali”, “Problema fra giganti e nani”, “Fumatori e no”,
“Gruppi sanguigni”, “Suddivisione di appezzamenti”, “Pedine su
una scacchiera”, "Classifica di un campionato”, “Torneo”,
“Inseguimento” e “Il motoscafo dei contrabbandieri”. Gli
otto problemi del sesto capitolo sono di tipo enigmistico e tratteggiano
ironicamente la figura immaginaria del dottor Abracadabrus, saccente
professore di matematica. Nel
settimo capitolo sono presentati tredici problemi, senza rivelarne la
risoluzione. Franco Conti conclude la sua prefazione con le seguenti parole: “Il lettore è naturalmente invitato a trovare soluzioni differenti da quelle pubblicate, tenendo presente però che ben di rado si riesce a trovare rapidamente e senza sforzo la soluzione di un problema interessante; il più delle volte occorrono grande impegno e lungo lavoro intellettuale. Spero che la lettura attiva di questo libro di Steinhaus possa però convincere che la soddisfazione e il piacere spirituale che se ne ricavano riescano a ripagare ampiamente ogni matematica fatica.” | ||