Ultimo aggiornamento: 31/08/2004

 

Giuliano Spirito, “MATEMATICA SENZA NUMERI”, Biblioteca del Sapere, Newton &Compton editori 2004
Ringrazio Giovanna Maria Melis, che propone questo libro, scrivendo: «Giuliano Spirito è un esperto di Didattica della Matematica e docente in una scuola superiore di Roma. Ha collaborato con il Laboratorio di didattica delle scienze dell’Università La Sapienza di Roma e con altri centri di ricerca pedagogica; attualmente collabora con la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Milano-Bicocca.
Nell’introduzione si legge: “Anche tra persone colte avviene spesso che la matematica non sia amata […], gran parte di questa avversione dipende da un’immagine riduttiva della matematica, conseguente anche ad una tradizione didattica che mortifica gli aspetti creativi e problematici della materia, privilegiando tecniche e procedimenti meccanici e ripetitivi […] C’è dunque un equivoco sulla natura della matematica; ai matematici il compito di rimuovere i preconcetti e di combattere le prevenzioni! Un modo –forse provocatorio, ma certo efficace – per farlo è quello di parlare di matematica senza numeri; il che vuol dire penetrare in quei territori della matematica che sono i più lontani dalla pratica del far di conto e che hanno acquistato, nel tempo, importanza sempre maggiore.
In questo libro ci sono solo alcuni tra i tanti possibili esempi di matematica senza numeri […]"
Si parla di Teoria degli insiemi, “la teoria più generale di tutta la matematica, una specie di capitolo zero che funge da premessa comune alle singole e particolari teorie di cui si compone l’edificio di questa scienza”. Cosa succede, scrive l’autore, se “stabiliamo opportuni collegamenti tra gli elementi di un insieme di natura qualsiasi?: ebbene, dove c’erano solo disordine e caos (mucchi di oggetti alla rinfusa, senza né capo né coda), ecco emergere una forma (elementi disposti secondo un preciso ordine o armonicamente ripartiti in classi). Se poi le connessioni riguardano elementi di due insiemi diversi, il loro esame rende possibile affrontare problemi inusuali (ad esempio, il confronto fra le grandezze di due insiemi infiniti)."
Un altro argomento affrontato in questo libro è la Logica matematica che “conduce su un terreno scivoloso e infido, che costringe matematici, logici e filosofi a mettere in comune le loro forze: avviene quando proviamo a porci in modo critico il problema di valutare se una frase è vera o falsa, e, ancor di più, quando tentiamo di mettere a punto un piccolo galateo del buon ragionare per essere certi di operare deduzioni corrette”. Nell’ultima parte, l’attenzione si concentra sui linguaggi artificiali (ad esempio i linguaggi che usiamo per impartire istruzioni al calcolatore). “Cosa significa e in quanti modi è possibile controllare e possedere un linguaggio artificiale?”. L’autore individua
almeno due punti di vista diversi sulla questione: “il primo, utilizzando anche i risultati ottenuti dagli studiosi di linguistica, ci conduce alla considerazione delle cosiddette grammatiche generative , meccanismi automatici per la produzione di frasi del linguaggio; il secondo, legato più direttamente allo sviluppo dell’informatica, si basa sulla nozione di automa riconoscitore , macchina ideale in grado di distinguere ciò che appartiene ad un linguaggio da ciò che ad esso è estraneo.
Si scopre così che le tematiche di quella che abbiamo chiamato la matematica senza numeri sono tutt’altro che marginali: esse, chiamando in causa la logica, la scienza del calcolatore, la linguistica, i fondamenti stessi della costruzione matematica, evocano panorami vasti e poco esplorati, in cui saperi diversi si incontrano producendo risultati imprevisti e suggestivi”.»