Ultimo aggiornamento: 22/06/2004

 
     

“PROGETTO RICME" (Ricerche per l'Innovazione del Curricolo Matematico nelle Elementari), CETEM Armando editore, 1980

Ringrazio Giovanna Maria Melis, che ha segnalato questi volumi, precisando quanto segue: <<Insieme con il progetto Nuffield, il progetto Ricme era una delle letture più ricercate e riflettute nel gruppo di colleghi-amici di allora. C'erano anche le schede di lavoro dalla prima alla quinta classe. Purtroppo mi resta solo quella relativa alla classe quarta, perché avevo prestato le altre, che non mi sono state restituite; sono rammaricata, dal momento che non si trovano più in commercio. Tale progetto è così strutturato: 

Guida alla formazione matematica del primo ciclo elementare:

Volume I: Obiettivi della formazione matematica - Dall'analisi della situazione iniziale alla verifica del raggiungimento degli obiettivi - La dimensione geometrica;

Volume II: Relazione e funzioni - Insiemi e logica - Combinatoria, probabilità e statistica;

Volume III: Il concetto di numero naturale - Introduzione alle operazioni aritmetiche

(Responsabile scientifico M. Pellerey)

Nel paragrafo "L'agire nella costruzione dei concetti matematici" della parte terza "Il concetto di numero naturale. Introduzione alle operazioni aritmetiche", precisamente a pagina 20, si legge: "Uno dei fattori principali del nostro sviluppo intellettuale e dell'estensione della nostra conoscenza è l'esperienza fisica diretta. J. Piaget, dopo aver accuratamente studiato questo problema in relazione alla matematica, ha avanzato alcune idee che sembrano avere un notevole valore nel guidare l'azione didattica concreta"; a pagina 22 troviamo: "...nel nostro progetto il problema dell'origine e della crescita del concetto di numero, e in genere di tutti quelli relativi a quella che tradizionalmente veniva chiamata l'aritmetica, è visto sotto un profilo più complesso ed eclettico. Certamente i contributi piagetiani sono utilizzati e tenuti nel massimo conto, ma essi vengono integrati con altri provenienti dalla psicologia educativa, dalla sociologia, dalla riflessione teorica, ecc. Non solo. Per noi il vero problema è la formazione dell'uomo e del cittadino. Ciò vuol dire che il principio risolutore del problema educativo scolastico, anche matematico, non può provenire in modo privilegiato da un qualsiasi particolare approccio scientifico, bensì dall'integrazione dei loro apporti in un piano o progetto educativo che tenga conto con chiarezza della condizione umana, sociale e culturale degli allievi e sia rivolto al conseguimento di mete formative riconosciute necessarie e valide dalla comunità nazionale e in particolare da quella educativa locale">>