Ultimo aggiornamento: 22/06/2004 |
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Fra Luca Pacioli, "SUMMA DE ARITMETICA GEOMETRIA PROPORTIONI ET PROPORTIONALITA", 1494 Ringrazio Antonia Manfredi, che nel forum dell'Indire, corso ForTic percorso B, ha segnalato tale testo, scrivendo quanto segue: <<Ho una versione pubblicata da Assitecnica, l'associazione degli insegnanti di Ragioneria e Tecnica (credo che ora si chiami "Didasca"). Questo testo ha fatto il giro dell'Europa, perché grazie ai banchieri fiorentini e ai mercanti veneziani il modo di fare conti all'italiana diventò famoso. Io uso la matematica in modo specifico e amichevole, come del resto la usò Fra Luca Pacioli, il primo matematico, che in questo libro, nel lontano 1494, trattò di quello strano modo di usare l'algebra in uso fra i mercanti. La "Summa" si compone di 308 carte ed è ripartita in due segmenti: l'Aritmetica e la Geometria. Queste due parti sono divise in Distinctiones, ma per l'Aritmetica un'ulteriore suddivisione sono i Tractati, mentre per la Geometria troviamo i Capitula. Il trattato "De computis et de scriptures" è contenuto nella Distinctio IX, e ne rappresenta l'XI Tractatio; in esso Fra Luca Pacioli illustra un metodo matematico per rappresentare i fatti umani, avvenuti all'interno di un'Agenda (azienda); quale ne è lo scopo è chiaro: non per diventare stupido come una capra, secondo la cultura gentiliana degli stenterelli che tanto ha rovinato il mezzogiorno, producendo una borghesia imbelle che non ama essere controllata, ma per renderti conto di dove stai andando, per capire se puoi fare meglio, oppure per gettare la spugna, se stai sbagliando.Il matrimonio fra matematica e misura dei fatti umani, che avvengono in un'azienda, non è tuttavia limitato alla Double Entry ( = Partita doppia), ma dai tempi più antichi insegue le variabili continue quali reddito, ricchezza, costo et similia, con tutti gli strumenti matematici conosciuti e ha seguito la storia umana nei secoli, cosicché l'uomo stanco, soddisfatto, disegnava nelle caverne i suoi armenti, quindi con i vari sistemi di scrittura immortalò sui muri, sulle tavolette e sulle pietre non solo il verbo, ma qualcosa che servisse a misurarlo.Ma facciamo un salto nell'antica Roma: i Romani colti e ricchi si aggiravano per il Forum con una tavoletta spalmata di cera e con delle piccole pietre (calculi) e contavano con un sistema quinquinale, basato del resto anche sui movimenti delle mani (guardate se il cinque non sembra una piccola mano). Facciamo un altro salto nel settecento e nell'ottocento: i matematici si scambiavano calcoli complicati e giochini e facevano scommesse, inter se, con rappresentazioni matematiche, che poi, in gran parte, furono travasate nella matematica applicata agli eventi e alle finanze.>> |
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