Ultimo aggiornamento: 06/01/2005 |
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Laura Toti
Rigatelli, “LA MENTE ALGEBRICA – Storia dello Sviluppo della
Teoria di Galois nel XIX secolo”, Bramante Editrice, 1989 L’autrice
di questo volume, Laura Toti Rigatelli, è professore ordinario di
Matematiche Complementari presso l’Università di Siena. Nella
prefazione del testo (il quale comprende diciotto capitoli) si legge:
“Tra le teorie matematiche che hanno portato una rivoluzione nella
matematica stessa è certamente da ricordare la teoria di Galois. A causa
della morte assai precoce del suo autore che delle sue idee ebbe il tempo
di scrivere, anche per la giovane età, solo un’esposizione assai
concisa, si trattò di una rivoluzione non rapida, in quanto necessitò
anche del contributo di tutti coloro che cercarono di capire e divulgare
la teoria stessa. Fu però una rivoluzione che fece nascere una «nuova»
algebra,
o meglio un atteggiamento mentale diverso di fronte ai problemi algebrici
ed al modo di risolverli. Anzi, come sarà evidenziato nel libro, si
tratta di un atteggiamento che presenta addirittura «formae
mentis» diverse. Allo scopo di chiarire tutto ciò il libro è, in parte,
un’antologia, ovviamente ridotta all’essenziale, degli scritti di
quegli autori che contribuirono allo sviluppo della teoria. Per renderne
più agevole la lettura, i
brani compaiono tutti nella traduzione italiana. Nel
primo capitolo la teoria di Galois è esposta in un modo che, nelle
intenzioni, dovrebbe essere divulgativo, si consiglia comunque al lettore
di rileggere tale capitolo anche dopo aver terminato il libro. […]” Proprio
nel primo capitolo “Cos’è la teoria di Galois”, l’autrice
afferma “che esistono almeno tre punti di vista diversi sull’algebra:
la disciplina può essere infatti considerata la scienza del calcolo
letterale, può significare essenzialmente la teoria delle equazioni
algebriche, oppure infine può essere intesa come lo studio delle diverse
strutture algebriche. Con una certa forzatura possiamo affermare che i tre
punti di vista corrispondono a tre periodi storici ben distinti. Il primo
ha inizio nel 1591 con la pubblicazione dell’opera di Francois Viète
(1540-1603) In artem Analyticam Isagoge che segna la nascita
dell’algebra simbolica attraverso l’introduzione sistematica, da parte
del matematico francese, delle lettere per indicare sia le incognite che i
dati di un problema. Il
secondo periodo può essere fatto iniziare, forse un po’
arbitrariamente, con la pubblicazione, nel 1770, del trattato Réflexions
sur la résolution algébrique des équations di J. Louis Lagrange
(1736-1813). La
ricerca di una formula risolutiva per un’equazione algebrica completa di
grado n in un’incognita, è il problema fondamentale di questo
secondo periodo che si conclude, verso la metà del secolo scorso, con la
nascita del terzo punto di vista, quello dell’attuale algebra
assiomatica o astratta. Oggetto di studio dell’algebra astratta sono le cosiddette strutture algebriche, cioè i gruppi, gli anelli, i corpi, ecc., ed è proprio la teoria di Galois a fare da anello di congiunzione tra il secondo ed il terzo punto di vista sull’algebra.” | ||