Tito Tonietti, “Catastrofi – Il preludio alla complessità”,
Prefazione di Marcello Cini, edizioni Dedalo srl, Bari, 2002 (nuova
edizione aggiornata e ampliata), Volume di pagine 272
Nella Prefazione Marcello Cini scrive: “Oggi nessuno parla più
della Teoria delle Catastrofi di René Thom. Eppure, nel decennio fra il
1972 – data di pubblicazione del libro Stabilité Structurelle et
Morphogenèse che ne conteneva i fondamenti – e i primi anni ’80 essa
fu oggetto di un vivacissimo dibattito fra specialisti delle varie
discipline, che ebbe vaste ricadute anche sulle pagine culturali e
scientifiche di giornali e riviste. Cosa ne ha dunque decretato l’oblio?
Eppure l’autore era un autorevole matematico, vincitore del Nobel per
questa disciplina, la medaglia Fields, con tutte le carte in regola,
quindi, per ottenere l’attenzione che le sue proposte meritavano.[…] Io
credo che la parabola (nei suoi due significati, quello metaforico di
racconto esemplare e quello geometrico di ascesa e caduta) della teoria
delle catastrofi sia ricca di insegnamenti per capire come nascono, si
affermano e decadono le forme, i concetti e gli strumenti della
conoscenza scientifica nel suo processo evolutivo.
La nuova
edizione del libro di Tonietti – pubblicato per la prima volta nel 1983
– aggiornata ed arricchita da una postfazione dell’autore, ha dunque un
duplice interesse. Ha il grande merito di fornirci gli elementi per
cercare di capire quello che è successo, analizzando con completezza e
in dettaglio i fondamenti matematici della teoria e il ventaglio dei
molteplici tentativi di utilizzarla e svilupparla nei campi più svariati
delle scienze naturali, umane e sociali. Ma il libro esamina anche i
momenti salienti del dibattito che accompagnarono la diffusione di tale
teoria, le critiche alle quali venne sottoposta e le difficoltà che si
profilavano all’orizzonte per la sua ulteriore affermazione. […] Il
secondo motivo dell’interesse per rileggere oggi questo libro è che esso
ci fornisce gli elementi per riflettere, partendo da un caso specifico,
sul problema fondamentale del rapporto tra scienza e filosofia, e più in
generale fra scienza e cultura, o, se si vuole, del peso che le premesse
ontologiche, epistemologiche e metodologiche coscientemente o
inconsciamente assunte dagli scienziati hanno nella formulazione delle
diverse possibili rappresentazioni della realtà, e dei criteri adottati
dalle comunità scientifiche per scegliere quali accogliere e quali
respingere fra di esse.[…]"
Il testo, come precisa l’autore nell’Introduzione, non è un
manuale di teoria delle catastrofi, nonostante sia legato a un corso di
lezioni universitarie, delle quali costituisce la parte meno tecnica. Si
tratta, dunque, di un libro divulgativo e l’autore si scusa con coloro
che hanno poca dimestichezza con la matematica, perché “essa sarà sempre
presente sullo sfondo”, ma si scusa anche con i colleghi matematici
“perché lì rimarrà”.
Nella Postfazione si legge: “Le catastrofi hanno compiuto trent’anni.
Messe al mondo da René Thom a cavallo degli anni ’70, hanno vissuto
un’infanzia eccitante da bambine prodigio fino al 1982. Poi la loro
gioventù si è fatta difficile, perché la comunità scientifica si è
rinnovata lasciandosi guidare piuttosto dal nuovo D.I.O. computer (il
Dispositivo Infallibile Onnisciente) che ora domina le nostre vite. Le
catastrofi sembrano da allora scomparse, private della loro maturità.
Esse hanno invece cambiato vestito, aspetto e nome. Oggi si chiamano
teorie del caos e della complessità. Si sono dunque adattate al nuovo
contesto scientifico, culturale e sociale che ne ha selezionato solo
alcuni aspetti. […] Per questo ha senso riproporre, pur se aggiornato e
rivisto in parte, un libro scritto vent’anni fa. Esso è divenuto insieme
memoria storica e testimonianza di una trasformazione per
adattamento.[…]”Note sull'autore
Tito Tonietti è nato ad Armeno (Novara) nel 1944, e ha studiato
all’Università di Torino.
Si è occupato soprattutto di storia della fisica e della matematica. |