Ultimo aggiornamento: 29/07/2005 |
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Prodi G.- Bastianoni A.- Foà D- Mannucci L.- Sainati M. T.- Tani N., Scoprire la Matematica (per il biennio della scuola superiore), Ghisetti e Corvi Editori, Milano, 2003, 7 volumi più la guida per l’insegnante. La
Redazione di Maecla ringrazia moltissimo Fabio Brunelli, che ha
segnalato questo testo presentandolo con la seguente dettagliata
recensione: «L’opera che abbiamo deciso di recensire è un libro testo
di matematica per il biennio della scuola secondaria che si è guadagnato
spazio nella nostra rivista per un motivo particolare. Occupandoci da
qualche anno della formazione dei nuovi docenti nell’ambito della SSIS
Toscana, cercavamo strumenti utili per i nostri specializzandi della
classe di abilitazione 59A, scienze matematiche per la scuola media.
Avevamo già individuato il nostro punto di riferimento epistemologico e
didattico nel libro di Emma Castelnuovo: La Matematica – Capire la
realtà studiando matematica, ma ci servivano altri testi di appoggio
un poco più robusti, secondo la buona regola che “chi insegna dovrebbe
sapere sempre di più di quello che racconta ai suoi allievi”. I manuali
per la scuola secondaria superiore ed universitari non ci soddisfacevano
per l’affollamento di definizioni, teoremi, ed esercizi di tipo
ripetitivo. Cercavamo qualcosa di coerente con l’immagine della
disciplina che cerchiamo da tempo di costruire nei nostri specializzandi:
una matematica insegnata per problemi, dove ci fosse anche il posto per la
fantasia, che stimolasse l’intuizione, la creatività, la voglia di
porsi domande e discutere le risposte. Tutto questo lo abbiamo trovato nel
nuovo lavoro di Giovanni Prodi, una persona che tanto ha dato
all’insegnamento della matematica in Italia negli ultimi quarant’anni.
Il suo testo viene anche utilizzato nell’indirizzo
Fisico-Matematico-Informatico della nostra scuola dagli specializzandi che
si abilitano in matematica per le scuole superiori, nelle classi di
concorso 47, 48 e 49. Cogliamo
anche l’occasione, mentre parliamo del testo di Prodi, di fare qualche
riflessione sulla figura del docente di matematica oggi in Italia e sul
problema del suo aggiornamento e dell’aggiornamento dei manuali in
adozione. Nel
1975 Giovanni Prodi aveva già pubblicato un testo per le scuole
secondarie superiori, “Matematica come scoperta”, testo innovativo per quegli anni,
del quale erano state stampate alcune edizioni. La scelta didattica del
problem solving nel ’75 in Italia era pionieristica e coraggiosa e non
poche furono le resistenze dei colleghi. Oggi
il panorama culturale è in gran parte mutato. A distanza di una trentina
d’anni, esce un nuovo libro: “Scoprire
la Matematica”, che non è una semplice riedizione del primo,
essendo frutto di un nuovo gruppo di lavoro misto Scuola Secondaria -
Università. Sono stati proprio alcuni colleghi di scuola, che avevano
adottato e usato per anni il primo testo, a progettare insieme
all’autore il nuovo strumento didattico. L’intento è stato quello di
riscrivere l’opera per non disperdere un patrimonio di idee ed
esperienze che si era formato nel tempo. Il beneficio di questa collaborazione è stato duplice: da un lato il contributo degli insegnanti secondari è stato particolarmente importante per la scelta del linguaggio di più facile accesso alla matematica per l’allievo e per l’arricchimento degli esercizi, d’altra parte è stato utile, per la formazione degli insegnanti, lavorare a un progetto comune con docenti universitari. Alcuni
punti fondamentali del “progetto Prodi” rimangono gli stessi: ·
La matematica insegnata per problemi. ·
Una impostazione teorica forte, che colleghi efficacemente i
vari argomenti, facendo toccare con mano l’affascinante unitarietà
della disciplina. ·
Un linguaggio che sia da un lato espressivo e dall’altro
rigoroso. Le
novità del nuovo testo sono molte. La più appariscente è che l’opera
si presenta ora come una collana di volumetti, che consente
all’insegnante una maggiore libertà nel programmare il proprio
itinerario didattico: Introduzione all’algebra, Geometria del piano, Il
metodo delle coordinate, Probabilità e statistica, Amico calcolatore,
Matematica per incominciare, Guida per l’insegnante, Guida all’amico
calcolatore. Fra
i vari fascicoli esistono numerose connessioni. I medesimi, però, sono
organizzati in modo da essere abbastanza indipendenti l’uno dall’altro
e da consentire percorsi diversi in relazione al tipo di scuola in cui ci
si trova. Per esempio, per affrontare la geometria delle trasformazioni in
un percorso scolastico più semplice si potrà utilizzare “Matematica
per cominciare”, che fa leva più sull’operatività e
sull’intuizione; in un
percorso più esigente si potrà affrontare anche la “Geometria del
piano”, più completa
dal punto di vista razionale con un certo numero di teoremi
classici della geometria euclidea. Un'altra
novità del testo riguarda gli esercizi, che nella precedente opera
apparivano molto essenziali e rappresentativi. I docenti lamentavano
proprio la scarsità degli esercizi ordinari, quelli di routine, scelta
fatta a suo tempo dall’autore come voluta reazione alle batterie di
esercizi addestrativi di molti manuali scolastici. Nella nuova opera gli
esercizi sono più numerosi e variati, ma rimane l’indicazione di usarne
solo la quantità utile per aumentare la comprensione, non per creare
negli alunni comportamenti meccanici o riflessi condizionati. Sono
già usciti i sei volumi per il biennio con la guida per l’insegnante e
presto usciranno anche quelli del triennio. Fra i primi, due hanno
carattere di maggiore novità rispetto all’opera precedente:
“Matematica per cominciare” e “Amico calcolatore”. Ci
saranno insegnanti che non si sentono di adottare il testo, sia per la
loro formazione che per la particolare situazione della classe, ma
potranno servirsene per la propria preparazione personale. Altri, che
possono meglio apprezzare e dominare la logica del progetto, potranno
utilizzarlo sia in un percorso più semplice, sia in un percorso più
esigente, ma in qualche modo
personalizzato sulle esigenze e sulle possibilità dei singoli allievi. “Matematica per cominciare” è proprio quello che stiamo maggiormente utilizzando nella Scuola di Specializzazione di Firenze con gli specializzandi della classe di abilitazione 59A. I capitoli di aritmetica e quelli di geometria costituiscono un ideale ripensamento della matematica della scuola media, con approfondimenti operativi e numerose proposte di attività problematiche. Questo
volume è stato pensato per dare agli alunni, provenienti da diverse
esperienze di scuola media, uno strumento che consenta una messa in comune
di conoscenze e abilità di base con una metodologia di ricerca attiva,
con utilizzo di un linguaggio semplice ed espressivo e con riferimenti ad
attività operative. Il capitolo “Matematica e realtà” ci ricorda che
la matematica non è un insieme arido di principi e regole avulso dalla
realtà, ma che la realtà presenta, a chi la sa guardare con occhi
attenti, molteplici spunti per fare della matematica interessante. Lo
stile di questa opera si collega alla collana
School Mathematics Project,
opera inglese del 1965 tradotta e pubblicata in Italia dalla Zanichelli
nel 1972, che fu all’avanguardia nella direzione della matematica legata
alla realtà. La traduzione
dello School Mathematics Project in italiano era stata curata da alcuni
esperti di grande cultura e prestigio nominati dall’Unione Matematica
Italiana. E’ stato un grosso danno che questa collana sia stata
prematuramente mandata al macero. Dobbiamo purtroppo ammettere che il
destino del macero è stato comune a molti esperimenti di testi di
matematica innovativi, incompresi dalla maggior parte degli insegnanti. Non
è evidente come si possa incoraggiare in Italia il rinnovamento
nell’insegnamento della matematica. Qualcuno potrebbe pensare che libri
di testo nuovi possano avere un influsso positivo sui programmi
ministeriali, al contrario si potrebbe anche ipotizzare che programmi
ministeriali innovativi possano influenzare editoria ed insegnanti. La
verità è che nella scuola abbiamo una notevole “viscosità” ed ogni
soggetto tende a riprodurre nel tempo i propri modelli e se stesso. Un
esempio eclatante potrebbe essere quello delle isometrie, del calcolo
delle probabilità e della statistica, tutti argomenti introdotti nella
scuola media italiana fin dai programmi del 1979 e che ancora attendono di
diventare prassi quotidiana per la maggior parte degli insegnanti. Una
speranza rimane negli allievi migliori delle SISS, i nuovi insegnanti che
si formano per due anni in un particolarissimo ambiente di collaborazione
scuola-università. A questo proposito abbiamo constatato che laureati in
scienze di vario tipo sono spesso i più duttili, aperti e disponibili a
costruirsi una nuova epistemologia matematica. In altre parole sembra che
la laurea specifica non sia sempre un attributo che predisponga il docente
all’approfondimento, al mettersi in discussione, al cambiamento e al
confronto con i colleghi sulla propria disciplina di insegnamento. Questo
fatto lo abbiamo notato anche come contro prova in ambito non matematico.
Ai colleghi, che lodavano un allievo tirocinante della nostra Scuola per
l’unità didattica di scienze piuttosto inusuale e innovativa e gli
chiedevano come era riuscito a farla accettare dalla sua tutor d’aula,
egli ha risposto: “La professoressa è laureata in matematica, nelle
scienze è disponibile a qualunque sperimentazione e mi ha lasciato
completamente libero!”. Il
volume di geometria di Prodi si presenta particolarmente innovativo in
quanto basato sulle trasformazioni. Non viene seguita qui l’impostazione
tradizionale, risalente ad Euclide e poi rivista da Hilbert. In quella
impostazione i postulati erano molti. A volte gli studenti non riuscivano
a distinguere bene i postulati dalle prime proprietà, che era necessario
dimostrare anche se evidenti. Prodi pone alla base della sua trattazione
pochi e chiari postulati, il primo dei quali introduce la distanza con le
sue proprietà, tra cui la disuguaglianza triangolare. La trattazione
utilizza i numeri reali precocemente introdotti e facilita in questo modo
il riconoscimento delle proprietà della retta. Le trasformazioni
geometriche diventano qui basilari e trasversali a tutta la geometria e
non più un effetto finale di essa. Questa scelta porta a considerare il
piano nella sua interezza e le figure geometriche immerse in esso. La
visione geometrica da contemplazione statica della singola figura diventa
visione dinamica delle proprietà varianti ed invarianti della figura
stessa sottoposta a trasformazioni. Un
altro volume che ci è stato prezioso è “Probabilità e Statistica”.
Qui abbiamo otto capitoli dedicati alla probabilità a partire dalla
definizione classica, utile in situazioni di gioco simmetriche, e
proseguendo attraverso l’esperienza fino alla concezione frequentista di
probabilità. Con molti esempi sono illustrati i rapporti tra probabilità,
logica e teoria degli insiemi e l’importanza di rappresentazioni visive
di diverso tipo degli spazi degli eventi. Gli ultimi tre capitoli sono
dedicati alla statistica e alla rappresentazione grafica dei dati. E’
una scelta coraggiosa quella di porre questi argomenti nel biennio accanto
all’algebra e alla geometria. D’altra parte oggi non è più possibile
interpretare criticamente la realtà e quindi formulare ragionevoli
previsioni sull’andamento di fatti incerti, prescindendo da
considerazioni probabilistiche e statistiche. Inoltre la scuola, che oltre
ad istruire, è chiamata ad educare a pensare, non può esimersi dal
rendere familiare all’allievo un tipo di mentalità che ha
caratteristiche peculiari diverse da quelle insite in altre parti della
matematica. Una
caratteristica di questo volume, come di tutta l’opera, è che gli
esercizi sono parte integrante del testo. Non vi è la rigida divisione
tra l’esposizione della teoria con definizioni, formule, regole e
teoremi, e la sua applicazione in un blocco di esercizi più o meno
ripetitivi in fondo al libro, come è nella maggior parte dei manuali in
uso nelle scuole. Qui a volte un capitolo nuovo inizia con un esercizio,
una attività, per guidare poi induttivamente la riflessione del lettore
verso la formulazione di idee generali. “Amico
calcolatore” è il volume che affronta il primo studio
dell’informatica. Questa disciplina rappresenta la parte forse più
giovanile della matematica. La fusione fra aspetti teorici e tecnologici
suscita in genere l’interesse degli allievi e fornisce anche modo al
docente di scoprire i lati più interessanti della loro personalità. Ci
è piaciuto il taglio storico della trattazione. Il testo mette in luce
come ad ogni teoria che sorge in campo algebrico compare una macchina che
la realizza. Cartesio, Pascal e Leibniz avevano costruito macchine, più o
meno funzionanti. Babbage, nel XIX secolo, nella costruzione della sua
macchina analitica è fortemente influenzato dai logici e algebristi
inglesi. Fino ad arrivare alla macchina ideale di Turing, che precede di
pochi anni la costruzione della macchina di von Neumann. Oggi
i ragazzi smanacciano sul PC da piccolissimi e lo trovano spesso nelle
aule della scuola elementare. Lo scopo di questo testo, quindi, non è
certo quello di insegnare le tecniche di uso della macchina, ma piuttosto
proporre un percorso formativo, che aiuti a scoprire gli aspetti logici
dell’informatica e ad inquadrare e risolvere, con l’uso del
calcolatore, situazioni e problemi proposti in altre parti del progetto
“Scoprire la matematica”. Lasciamo
al lettore il piacere di accostarsi agli altri volumi che, pur affrontando
gli argomenti tradizionali della matematica del biennio, mostrano sempre
lo stile particolare di Prodi: la passione per la didattica, il gusto per
il problema, l’interesse per gli aspetti umani del “fare
matematica”, la proposta di itinerari deduttivi accanto ad attività che
stimolino l’intuizione e il pensiero induttivo. Mentre scriviamo oggi un quotidiano titola: “Otto licei, 18 indirizzi: le nuove superiori”. Il consiglio dei ministri ha infatti approvato ieri il decreto di riforma delle scuole superiori italiane. Ora il testo andrà alla conferenza Stato-Regioni e in Parlamento. E’ un momento di grande cambiamento per la scuola italiana e desideriamo farle gli auguri. Facciamo gli auguri anche al nuovo testo di Giovanni Prodi. Auguri di buon lavoro al Professore e al suo gruppo, che sta concludendo in questi mesi il nuovo testo per il triennio.» | ||