Ultimo aggiornamento: 31/01/2006

 
   

Jean Piaget, “LOGICA E PSICOLOGIA”, Titolo originale dell’opera Logic and Psychology, Traduzione di Anna Valeria Visalberghi, La Nuova Italia Editrice Firenze, Prima edizione: marzo 1969

Come si precisa nella Prefazione all’edizione italiana di Aldo Visalberghi, “questo volume è costituito, ad eccezione dell’appendice, dal testo di tre conferenze tenute da J. Piaget all’Università di Manchester nell’ottobre del 1952. Le tre conferenze furono pronunciate in francese, e il testo francese fu espressamente rielaborato dall’autore in vista della traduzione inglese che fu fatta dal Dott. W. Mays, già assistente di Piaget a Ginevra, e pubblicata a Manchester (The University Press, 1953). La presente traduzione è condotta però su quella inglese, giacché né l’autore, né il traduttore inglese, né il primo editore sono più in grado di rintracciare il testo francese originale. Dal francese è invece tradotta l’appendice […] Nel complesso si tratta degli scritti più importanti dedicati da Piaget al rapporto fra logica e psicologia, dopo che la pubblicazione del Traité de Logique (Paris, Armand Colin, 1949) aveva suscitato non poche reazioni fra i logici professionali o «puri».[…]

La distinzione che Piaget opera per la prima volta in questi scritti fra logica pura e modelli logico-algebrici ha un interesse che esorbita dal campo della metodologia psicologica e investe quello della metodologia scientifica in generale, e anche della metodologia della logica […]”

Nell’Introduzione dell’autore si legge: “Lo scopo di questo libro non è di scoprire come le teorie psicologiche possano essere formalizzate per mezzo della logica, ma di studiare l’applicazione delle tecniche logiche ai fatti psicologici stessi, e soprattutto alle strutture del pensiero che si trovano a differenti livelli dello sviluppo intellettuale.

Questo problema è di interesse tanto teorico che pratico. Teoricamente, è importante chiedersi quale tipo di corrispondenza esista tra le strutture descritte dalla logica e gli effettivi processi del pensiero studiati dalla psicologia. Il problema se le strutture e le operazioni della logica corrispondano a qualcosa nel pensiero effettivo, e se quest’ultimo si conformi alle leggi logiche, è tuttora aperto.

Praticamente, è importante scoprire in che modo la logica possa far progredire la ricerca psicologica. […] L’algebra della logica ci può aiutare a specificare le strutture psicologiche, e a mettere sotto forma di calcoli le operazioni e le strutture sulle quali si imperniano gli effettivi processi di pensiero. Gli psicologi non esitano a usare la matematica per calcolare coefficienti di correlazione, compiere analisi fattoriali, ecc. Ora l’algebra della logica è un sotto-sistema di uno dei più generali campi della matematica, quello dell’«algebra astratta». Il fatto che abbia attinenza con strutture qualitative non diminuisce in alcun modo il suo carattere matematico; i matematici moderni attribuiscono una crescente importanza a tali strutture.[…]”

I tests di intelligenza rappresentano una “misurazione del comportamento”,  ma il reale problema per Piaget è quello di scoprire gli effettivi meccanismi operatori che governano un determinato comportamento umano e non semplicemente di misurarlo.

“L’algebra della logica può perciò aiutare lo psicologo col dargli un metodo preciso per specificare le strutture che emergono nell’analisi dei procedimenti operatori del pensiero.”