Ultimo aggiornamento: 28/12/2005 |
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Rózsa Péter, «GIOCANDO
CON L’INFINITO – Matematica per tutti », a cura di
Corrado Mangione, Prima edizione italiana: aprile 1973 Nella “Nota all’edizione italiana”, riportata anche nella quarta di copertina, Corrado Mangione commenta: “Quando, oltre a un titolo di per sé assai ambiziosamente allusivo – che promette addirittura di farci «giocare» con l’infinito – ci viene detto che si intende trattare la matematica in modo da renderla comprensibile e gradevole ai «non addetti ai lavori », risulta abbastanza naturale opporre un’immediata reazione di sufficiente scetticismo. […] Ma con un libro come quello della Péter ci si deve subito ricredere. Il discorso, specie all’inizio, sembra, piů che elementare, quasi pedante e infantile; perň presto si avverte una profonda conoscenza e una rara maestria nel raccordare fra loro concetti di diverso grado di difficoltŕ e di rilievo del tutto differente; e si resta via via stupiti dalla varietŕ degli argomenti che vengono toccati, a cominciare dall’umile inizio alle geometrie non euclidee, ai concetti dell’Analisi, fino a giungere in modo del tutto naturale a porre tutta la matematica di fronte al «tribunale» di una sorta di ipermatematica, e poter afferrare cosě il senso di teoremi «limitativi» quali quelli di Godel o di Church. Sarŕ
bene, a questo punto, ricordare che l’ungherese Rozsa Péter č una delle
massime autoritŕ internazionali nel campo delle funzioni ricorsive, un’area
di ricerca aperta nel nostro secolo dalla logica; che non ha scritto questo
volumetto come tranquilla e distaccata riflessione senile, bensě nel pieno
della sua notevole produzione scientifica di ricerca pura. Dobbiamo
riconoscere che anche come divulgatrice la Péter coglie nel segno, con
un’esposizione che – specie nei primi paragrafi – č forse un po’
troppo elaborata, ma risulta sempre limpida e che soprattutto č sorretta
dalla convinzione di fondo che i concetti «difficili» non vadano evitati al
lettore, ma semplicemente ridotti, con un continuo e progressivo lavoro di
scavo, alle loro componenti ultime, che sono in generale semplici e
intuitivamente apprendibili.[…]” Quando molti volumi come questo – e, se
possibile, migliori di questo – saranno letteratura corrente sul nostro
mercato, solo allora potremo dire che la scienza – e la matematica in
particolare – č entrata anche nel nostro paese nella cosiddetta «area
culturale» e solo allora questo elemento centrale del nostro tempo non sarŕ
piů opera di maghi piů o meno evanescenti e inafferrabili, quasi non umani,
ma verrŕ semplicemente vista come un frutto del lavoro umano, connessa e
radicata – come ogni prodotto di ogni lavoro –
con la realtŕ di tutti i giorni. E sarŕ, questo riconoscimento, una
fondamentale presa di coscienza.”
Nella “Prefazione” l’autrice stessa precisa che il tono divulgativo del libro
non significa che l’argomento venga affrontato in modo superficiale, anzi i
concetti sono presentati con assoluta chiarezza, pur essendo stato trascurato
l’aspetto sistematico, che avrebbe potuto risultare noioso. |
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