Al protagonista dello spettacolo teatrale
Matematico e impertinente
di Grazia Raffa e Ivana Niccolai
Genova, 01/11/2006

   
Eloquente, esemplare,
bravo anche a recitare;

la sua scienza sbalordisce,
i concetti ribadisce

e in quattro spacca il pelo,
è sapiente senza velo.

Grande affabulatore,
come frecce passan l'ore,

a sentir relazionare
ognun ama lo studiare:

fisica e matematica,
filosofia ed etica,

musica e poesia
rivelano armonia.

Quando di etica si parla,
certamente non ne sparla;

e per la filosofia,
non ha invero una fobia,

matematica poi c'è,
che risponde a ogni perché:

anche il vero è relativo:
assoluto non è vivo.

Con l'Autore del Creato
dall'inizio ha litigato:

d'esser nato dallo zero,
lui si sente molto fiero?

Sono zero gli alberelli,
le cascate con ruscelli?

Parimenti sono nulla
pur l'ontano e la betulla?

Di Scienziati lunga lista
ha citato l'altruista;

molte volte li ha lodati,
per i grandi apporti dati.

Con i Papi - vade retro -
ha usato un altro metro,

contestando l'operato,
lungo gli anni, del Papato.

Galilei ha ricordato,
la sua abiura ha nominato,

presentandolo pauroso,
pur se genio generoso.

Sull'enorme, chiaro schermo,
nessun segno stava fermo:

tanti simboli mostrava,
mano esperta li guidava.

Abbiam visto - non par vero -
la farina doppio zero

sotto forma di ragazza
con dei glutei di gran razza,

ch'eran zero e infinito
nel suo corpo sta scolpito.

La vision non ha turbato
questo fiore di Scienziato;

"Eva" anche si è strusciata,
ma quel sasso l'ha ignorata.

Alla candida vestale,
invadente maestrale,

che scompiglia ogni capello,
ora in veste di monello,

non rivolge attenzione,
proseguendo la concione.
.
Certo, i numeri e le forme
nella mente lascian orme,

ottundendo ogn'altro spazio
di concetti essendo sazio.

Battimani al Professore,
ammirevole oratore,

che una volta sceso in pista,
è valente opinionista.

 

Piergiorgio Odifreddi

Piergiorgio Odifreddi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Piergiorgio Odifreddi

Piergiorgio Odifreddi