Ultimo aggiornamento: 24/09/2006 |
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A cura di Angelo Guerraggio
e Pietro Nastasi, “GENTILE E I MATEMATICI ITALIANI – Lettere
1907-1943”, Serie scientifica Universale Bollati Boringhieri,
Prima edizione settembre 1993, Collaborazione grafica di Luisa Conte
(Pagine: 260) Gli originali di tale corrispondenza e alcune minute di lettere, scritte da Gentile e riprodotte in questo testo, sono conservati presso l’Archivio della Fondazione «Giovanni Gentile» di Roma. È stata inserita anche una lettera di Giovanni Gentile a Tullio Levi-Civita, conservata nel «Fondo Levi-Civita» dell’Accademia dei Lincei. L’apparato critico che accompagna la trascrizione delle lettere è limitato agli aspetti informativi essenziali, per evitare un eccessivo appesantimento del testo. Sono state aggiunte alcune lettere di risposta di Giovanni Gentile, che consentono una migliore comprensione di determinati temi. La pubblicazione delle lettere è preceduta dal saggio Matematica, cultura e potere nell’Italia post-unitaria suddiviso in tre capitoli:1) I matematici italiani nella seconda metà del secolo XIX, 2) Giovanni Gentile e la matematica nei primi anni del secolo 3) Gentile e i matematici italiani nel periodo tra le due guerre. Si
tratta di un’introduzione a tematiche e problemi che sono utili per
aiutare il lettore ad apprezzare l’interesse dei carteggi. “Ne emerge un
Gentile molto distante dall’immagine trasmessaci dalle polemiche che
avevano caratterizzato i suoi rapporti (e quelli di Croce) con gli
ambienti scientifici italiani dei primi anni del secolo. Dopo la guerra,
Gentile è ormai un uomo politico che detiene numerose leve del potere.
[…] Il filosofo ritrova interessi comuni e convergenza con i matematici
nella gestione del potere, convinto (a differenza delle ali più
oltranziste del fascismo) che il consenso e il successo, suo e del
regime, non dipendano da qualche spazio in più eventualmente concesso
agli esponenti del mondo scientifico ma dalla realizzazione di alcune
iniziative, alle quali, da posizioni di forza, è interessato che
partecipino anche intellettuali che non si riconoscono affatto nelle sue
opzioni politiche e culturali.” | ||