Denis Guedj,
“LA CHIOMA DI BERENICE”, Romanzo, Traduzione di Fjodor B.
Ardizzoia, Isabella C. Blum e Francesca Ioele, Longanesi & C., Milano,
2003 (Pagine: 382, “Appendici” escluse)
Questo volume racconta l’interessante impresa scientifica, per la
misurazione della circonferenza terrestre, compiuta da Eratostene di
Cirene, dietro esplicito invito del sovrano Tolomeo Evergete. La vicenda
è ambientata nell’Egitto del III secolo a.C.
Trascrivo una “curiosità” raccontata da un personaggio del libro: “Nei
tempi antichi gli egizi si ammazzavano tra loro per appropriarsi delle
terre coperte di limo. Per mettere fine a quelle uccisioni, fu creata
un’unità di misura per permettere a ognuno di assicurarsi l’estensione
del proprio appezzamento. Fu chiamata, così dicono i greci, ákaina,
perché impediva alla gente di ammazzarsi. È bella, un’unità di misura il
cui nome deriva dal verbo «uccidere», Káinô!”
Benché (a mio modestissimo avviso) l’autore usi, talvolta, espressioni
non sempre di buon gusto nella descrizione di determinati episodi, ho
apprezzato molto il modo in cui viene presentato Eratostene: dapprima
come il precettore dei figli di Berenice, di cui è amico d’infanzia, poi
come il direttore della Grande Biblioteca di Alessandria e infine come
il realizzatore di una straordinaria impresa scientifica. Riporto le
parole scritte da Eratostene, o meglio le parole che l’autore afferma
essere state scritte da Eratostene, dopo la realizzazione della
straordinaria impresa scientifica: “Ad Alessandria il rapporto fra
l’ombra e lo gnomone è di 1/8. Grazie all’utilizzo del pozzo di Siene,
quest’unica misura dà il valore dell’angolo fra Alessandria e Siene:
1/50 della circonferenza della Terra. Secondo la misurazione effettuata
da Beton lungo il Nilo e le rettifiche che io vi ho apportato, la
distanza fra queste due città poste sullo stesso meridiano è di 5000
stadi. Ne deriva che la cinquantesima parte della circonferenza
terrestre misura 5000 stadi.
Di conseguenza, la circonferenza della Terra è di 250.000 stadi.”
Nella sezione “Appendici” si precisa che uno stadio equivale a 157, 50
metri.
Mi è piaciuta particolarmente l’Ode ai libri, che Denis Guedj mette in
bocca a Nefertari, la quale recita i versi tratti dal “Libro per
conoscere la forma di esistenza di Ra”:
“Il libro è meglio di una casa costruita
meglio delle tombe nell’Occidente,
è più bello di un castello edificato,
più bello di una stele in un tempio”. |