Edwin A, Abbott "FLATLANDIA - Racconto
fantastico a più dimensioni", traduzione di Masolino d'Amico, gli
Adelphi, XI edizione 2004
Si tratta di una splendida favola matematica. Nella "Prefazione" di Masolino
d'Amico si legge: "...Flatlandia è qualcosa di più di un brillante
manualetto divulgativo di geometria avveniristica [...] Come tutte le
parabole, anche Flatlandia si presta a più di una interpretazione, e non è
detto che la soluzione debba essere unica [...] Lo scopo ultimo dell'Abbott,
lo dichiara egli stesso, è l'"arricchimento dell'immaginazione " dei
lettori; e il suo metodo è quello dei grandi insegnanti. Egli si limita a
impostare i problemi, ad avanzare le questioni, senza interferire con una
visione preconcetta delle cose; convinto che porre una domanda è spesso la
maniera più efficace di rispondervi".
L'io narrante è un abitante in un mondo bidimensionale, è precisamente un
Quadrato matematico, che descrive il proprio mondo, in cui vive una
particolare razza di figure geometriche; gli abitanti di Flatlandia,
intrappolati nella loro geometria piana, sono, infatti, Parallelogrammi
molto sottili (che rappresentano le donne, dette "Linee Rette"), Triangoli
(sono i Soldati e gli Operai delle Classi Inferiori), Equilateri (cioè la
Borghesia), Quadrati (Professionisti e Gentiluomini), Esagoni, o Figure a
Sei Lati (Aristocrazia), per arrivare, via via che il numero dei lati
aumenta, fino alla Figura non più distinguibile da un Cerchio (ordine
Circolare o Sacerdotale, che è la classe più elevata di tutte).
Il racconto di Abbott è anche una satira contro l'Inghilterra dell'epoca
vittoriana e vengono ripresi i temi caratteristici dei dibattiti sociali di
quegli anni. Le donne di Flatlandia, ad esempio, sono soltanto Linee, quasi
prive di cervello; gli uomini della classe più bassa sono triangoli, mentre
la classe sacerdotale è costituita di Cerchi perfetti.
Mi è piaciuto quanto scritto, a proposito di "Flatlandia", da Ivars Peterson
nelle pagine 117; 118; 119; 120 e 121 libro "Il turista matematico", per cui
riporto alcune frasi del suo commento: "[...]Abbott faceva parte di un
gruppo di insegnanti che chiedeva di rinnovare l'esame di matematica per
l'ammissione all'università, che a quel tempo imponeva di imparare lunghe
dimostrazioni di geometria euclidea. Secondo il gruppo di Abbott, questo
studio era uno spreco di tempo e restringeva inutilmente il campo della
geometria. Tuttavia, nonostante gli sforzi di Abbott e dei suoi compagni, e
il crescente interesse dell'opinione pubblica per concetti come quello di
quarta dimensione, i matematici tradizionalisti finirono per prevalere.
L'establishment della matematica riteneva che le dimensioni superiori
fossero inconcepibili, e che quel genere di idee mettesse in dubbio
l'esistenza e la costanza della verità matematica, rappresentata dalla
geometria euclidea tridimensionale.
[...] Flatlandia solleva il problema fondamentale di come affrontare il
trascendente, soprattutto quando si è certi di non poterne afferrare
interamente la natura e il significato. E' il tipo di sfida che i matematici
incontrano quando si avventurano nelle dimensioni superiori..."
AGGIORNAMENTO (09/07/2004)
- Ringrazio Giovanna Maria Melis
che, dopo aver letto il libro da me segnalato, ha scelto alcune frasi
significative, per farci riflettere sui pregiudizi che, in un passato non
ancora tanto lontano da noi, conducevano gli uomini a ridicole e irritanti
discriminazioni nei confronti dell'altro sesso:
<<Il reverendo Abbott e le Donne, esilarante misoginia!
Voglio riportare alcune parti di Flatlandia riguardanti le Donne, che cosa
ne pensate?
Pag. 17
“Le nostre Donne sono delle linee rette”
Pag. 21
Triangoli acutangoli “ …creature quasi al livello delle Donne, quanto a
mancanza d’intelligenza”.
Pag. 22
“Una Donna è un ago, essendo, per così
dire,’tutta’ punta, almeno alle due estremità”.
“Si aggiunga a ciò la sua facoltà di
rendersi praticamente invisibile quando vuole”.
“…in Flatlandia una Femmina è una
creatura con cui c’è assai poco da scherzare”
Pag. 24
“Ogni casa deve avere un ingresso dal lato Orientale, riservato
esclusivamente alle Femmine; dal quale ogni Femmina entrerà <<in modo
conveniente e rispettoso>>, senza mai usare la porta degli Uomini".
“In alcuni Stati c’è una (…) legge(…) che
proibisce alle Femmine, sotto pena di morte, di camminare o anche di star
ferme in qualsiasi luogo pubblico senza muovere continuamente il
posteriore da sinistra a destra, in modo da segnalare la propria
presenza a chi sta dietro”.
Pag. 25
“Quest’abitudine (far ondeggiare il posteriore da sinistra a destra) è
sempre stata seguita da ogni Signora che avesse la minima pretesa di
educazione”.
Pag. 26
“L’ondeggiamento ritmico e, se così posso dire, armonioso del
posteriore delle nostre Dame di rango Circolare sarà invidiato e imitato
dalla moglie di un comune equilatero, che, da parte sua, non riuscirà a
ottenere niente di più di un’oscillazione monotona come il tic-tac di un
pendolo; e il tic-tac dell’Equilatera sarà nondimeno ammirato e copiato
dalla moglie dell’Isoscele ambizioso di progredire socialmente, anche se
nelle Femmine della sua famiglia il movimento posteriore di qualsiasi
genere non è diventato ancora una necessità vitale”.
“Non si deve pensare che le nostre Donne
manchino di affetto”.
“(…) Nel Sesso Debole la passione del
momento predomina su ogni altra considerazione. Questa è naturalmente una
conseguenza inevitabile della loro infelice configurazione. Dato che esse
non hanno nemmeno la più piccola pretesa di un angolo, inferiori in questo
anche all’infimo fra gli Isosceli, ne segue che sono del tutto prive di
facoltà raziocinanti, e non hanno né potere riflessivo, né giudizio, né
capacità di previsione, né, quasi, memoria”.
Pag. 27
“ (…) più d’uno fra i nostri Circoli considera la distruttività del Sesso
Sottile alla stregua di uno fra i molti provvidenziali sistemi per
sopprimere la popolazione in eccesso e per soffocare sul nascere la
Rivoluzione”.
Pag.28
“ (…) le madri e le figlie tengano costantemente occhio e bocca rivolti
verso i mariti (…); e in una famiglia distinta una signora che voltasse le
spalle al marito sarebbe considerata come una specie di mostro, con
conseguente perdita di status sociale”.
Pag. 29
“Una volta Donna, per sempre Donna,
è il Decreto della Natura, e si direbbe che persino le Leggi dell’Evoluzione
siano state sospese nel suo caso a suo sfavore.
E tuttavia non possiamo fare a meno di
ammirare la saggia Predisposizione, la quale ha ordinato che, dal momento
che esse non hanno speranza, così non abbiano memoria con cui ricordare, né
altra facoltà con cui anticipare, le miserie e le umiliazioni che sono al
tempo stesso una necessità della loro vita e la base della costituzione
della Flatlandia”.>>
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