Ultimo aggiornamento: 27/06/2004

 
     
Lucienne Félix, traduzione di Cesarina Dolfi, "DESSI, MATI, LOGI - DIALOGHI SULLA GEOMETRIA", La Nuova Italia Editrice, 1977
Questo volume fa parte di una Collana destinata alla didattica della matematica, diretta da Luigi Campedelli ed Emma Castelnuovo. E' stata mantenuta la nomenclatura dell'originale francese (Dessi, da dessin = disegno); ovviamente Mati significa "matematica" e Logi "logica". Nell'"Introduzione" si precisa che per il "livello" dei dialoghi, ci si è posti "ad un livello intermedio qual è quello del primo ciclo del nostro insegnamento secondario"
Nella "Presentazione" è proprio Luigi Campedelli che sottolinea come il cosiddetto, "far di conto" non debba essere inteso come una passiva somministrazione di regole e come "un ossessionante tormento di interminabili filze di addizioni, moltiplicazioni, sottrazioni e divisioni da imporre ai ragazzi. Si comprende sempre meglio che ogni passo, anche il più elementare, nel regno dei numeri e delle figure è un gioco di logica, una spinta alla riflessione, un sottile intrecciarsi di collegamenti e deduzioni, che dà alla mente attenta e affascinata ora il senso della scoperta, ora addirittura quello di un personale operare in uno strano mondo dove ci s'incontra con un eroe dalle molte avventure, nel quale soltanto più tardi si riconoscerà il "pensiero", in una delle sue tante vesti e non certo delle meno potenti.[...] Leonardo Siniscalchi, poeta e scrittore di estrazione scientifica, afferma che "il sibilo del serpente tecnologico" soffoca, in chi gli porge orecchio, "le voci della grazia". Ma più grave denuncia viene da un autorevole scrittore russo, Yuri Dmitriyev, il quale, in un suo viaggio in Italia, ha dichiarato alla stampa ("La Nazione" di Firenze, 5 aprile 1977): <<La nostra gioventù è tutta strenuamente tecnologica, non ha il senso della socialità, non sente i problemi estetici e non ha alcun amore per la natura>>. Indubbiamente <<le voci della grazia>> si sono allontanate. E noi pensiamo che proprio alla matematica spetti richiamarle, ed anzi, tenacemente, impedirne la fuga..."