Ultimo aggiornamento: 24/02/2006

 
     
Harold Abelson e Andrea Disessa "LA GEOMETRIA DELLA TARTARUGA - esplorare la matematica con il computer", Franco Muzio &c. editore (1986)
Ringrazio Giorgio Pietrocola, che ha segnalato questo libro, riportando quanto segue: <<Dalla quarta di copertina: "Scritto da due ricercatori del gruppo di Intelligenza Artificiale del Massachusetts Institute of Technology, questo volume è ormai un classico per l'applicazione dell'informatica nel campo dell'istruzione.
Gli autori sono allievi e collaboratori di Seymour Papert, dal quale hanno assimilato gli interessi non solo per l'informatica, ma anche per la psicologia dell'apprendimento (Papert ha lavorato a lungo a Ginevra con lo psicologo Jean Piaget).
Per l'attenzione prestata non solo alle tecniche di programmazione ma anche e soprattutto al processo della scoperta e della creazione matematica, questo volume è un'opera unica ed insostituibile.
Il progetto di fondo è introdurre alla geometria e alla matematica avanzata ponendo l'accento sull'esplorazione attiva, idea favorita dalla metafora della tartaruga (in origine un vero congegno meccanico, ora un puntino luminoso sullo schermo del computer). Ci si mette nei panni della tartaruga e si esplora il mondo matematico e geometrico dal di dentro, e non più dal di fuori."
Naturalmente, la matematica è in un certo senso una branca del sapere, ma è anche una attività. -Ludwig Wittgenstein->>
Giorgio ci offre anche uno schema sull'apprendimento significativo realizzato con MSWLogo  e quattro interessanti animazioni, che presenta così:
1) "La bandiera della pace"
2) "Ruota"
3)"Effetti ottici
Un esagono
to esa :x
pu rt 30 fd :x rt 120 pd
repeat 6 [fd :x rt 60]
pu lt 120 bk :x lt 30 pd
end

e sei rombi
to rombo :x
lt 30
repeat 2 [ fd :x rt 60 fd :x rt 120]
rt 30
end

parzialmente colorati
to colora :y :col
repeat 3 [pu fd :y pd setfc :col fill pu bk :y pd rt 120]
end

generano un curioso effetto ottico.
Compaiono tre cubi contenuti in un cubo più grande aperto. Ma non si sa bene se siano i piccoli cubi ad essere parzialmente rossi oppure, invece, il cubo grande aperto che li contiene.
Nella nostra mente le due interpretazioni competono fra loro senza, mi pare, che una delle due riesca a prevalere.
O no?
to fig :x
esa :x
repeat 6 [rombo :x/2 rt 60]
pu bk :x*2 pd setfc [128 128 128] fill pu fd :x*2 pd
rt 30
colora :x*3/4 [255 0 0]
lt 30
end
nota:
Dopo aver memorizzato queste procedure nell'edit del MSWlogo, il comando fig 200 (o fig 100 per un disegno più piccolo) eseguirà il disegno che si vede nell'animazione"
clicca qui per vedere l'immagine
4) "Cerchiomamma: un cerchio con dentro due cerchi"
prima della procedura ricorsiva realizzo una procedura che esegue il disegno al primo livello cioè un cerchio con dentro due cerchi
to cerchiomamma :raggio
cerchio :raggio
;salta mezzo raggio a destra
saltadestra :raggio/2
cerchio :raggio/2
;si posiziona a sinistra
saltadestra -:raggio
cerchio :raggio/2
;torna al centro
saltadestra :raggio/2
end
Ecco la procedura saltadestra che, se usata con un negativo, salta a sinistra
to saltadestra :quanto
right 90
penup
forward :quanto
pendown
left 90
end

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Ora cerchiomamma, con una piccola modifica, diventa ricorsivo ed autosomigliante e quindi <<cerchiomamme>>:
to cerchiomamme :raggio
;per uscire quando il disegno diventa troppo piccolo
if :raggio<1 [stop]
cerchio :raggio
saltadestra :raggio/2
;cerchio è sostituito da cerchiomamme
cerchiomamme :raggio/2
saltadestra -:raggio
cerchiomamme :raggio/2
saltadestra :raggio/2
end
clicca qui per visualizzare l'immagine

Apprendimento significativoPacis vexillumVaria rota torquensQuattuor cubiCirculus-materCirculus-matres

AGGIORNAMENTO 24/08/2004 - Ringrazio ancora Giorgio Pietrocola, che presenta la costruzione animata di un girasole fantastico (ho scritto "fantastico" e ritengo opportuno che di tale aggettivo vengano considerate entrambe le accezioni: "immaginario" e "affascinante"), commentando: "Ho sfruttato la rotazione di mezza circonferenza, perché mi sembrava ricordasse il girasole. Poi alla mezza circonferenza ho aggiunto un quarto di circonferenza con l'arco uguale al diametro per generare, assieme alla sua simmetrica, ruotando, anche i petali."
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AGGIORNAMENTO 25/11/2004 - Grazie alla segnalazione dell'esperto Giorgio Pietrocola, ho letto anch’io questo libro, che rappresenta un’introduzione, basata sull’uso del computer, alla geometria e alla matematica avanzata a livello di scuola superiore o universitario. Come precisano gli autori nella Prefazione, anche se il libro è rivolto agli studenti, lo scopo è quello di raggiungere anche altre due fasce di pubblico: gli insegnanti di matematica, che intendano utilizzare il computer per la loro attività didattica e che siano insoddisfatti delle simulazioni del tipo “inserisci il parametro e guarda il risultato” e i coordinatori dell’attività didattica, i quali desiderino dare una veste più produttiva al ruolo del computer. Grazie a quest'ultimo, “l’apprendimento attraverso la scoperta diventa qualcosa di più di una frase carica di buone intenzioni”; esso, infatti, può introdurre nell’apprendimento l’elemento essenziale della sorpresa. Nonostante la diffusa convinzione che un computer non possa sorprendere il proprio programmatore, dal momento che si limita a fare soltanto ciò che è stato programmato a fare, anche algoritmi molto semplici possono produrre, e spesso producono, risultati inaspettati e sorprendenti. Ottenere un tale risultato, studiarlo e capire da che cosa è prodotto può rappresentare un’avventura entusiasmante diversa dalla maggior parte dei “metodi di scoperta” usati nell’insegnamento, dove l’insegnante conosce già bene che cosa esattamente si deve “scoprire”.

Il capitolo Introduzione alla geometria della tartaruga insegna a considerare le figure geometriche piane “come tracciati eseguiti sullo schermo da una tartaruga comandata dal computer, della quale si possono descrivere i movimenti con programmi adeguati.”

Il capitolo Retroazione, crescita e forma mostra come, simulando modelli di crescita di conchiglie e alberi, si possa entrare nel campo della biologia matematica.

Il terzo capitolo è dedicato ai Metodi vettoriali nella geometria della tartaruga.

Nel capitolo Topologia dei cammini della tartaruga viene discussa la topologia delle curve sul piano e i principi topologici vengono applicati al progetto di un algoritmo che metta la tartaruga in grado di uscire da qualsiasi labirinto.

Nel capitolo La tartaruga esce dal piano vengono introdotti i concetti fondamentali della geometria delle superfici curve (nota come geometria differenziale), visti nell'ottica della tartaruga.

La stessa prospettiva viene adottata anche nei capitoli 6, 7 e 8 (rispettivamente intitolati: Esplorazione del cubo, Un secondo esame della sfera e Superfici piane a pezzi), dove, estendendo lo schermo bidimensionale del computer allo scopo di simulare disegni sulla superficie di cubi, sfere e altre figure, viene messa in risalto l’importanza di alcuni dei concetti centrali della matematica moderna: la linearità, i gruppi di simmetria e l’invarianza. Come ricompensa, queste superfici schiudono nuovi e ricchi mondi di fenomeni geometrici “non piani” da esplorare.

Nel capitolo Spazio curvo e relatività generale si discute la straordinaria affermazione fondamentale della teoria di Einstein: che, cioè, la forza di gravità non è affatto una forza, bensì una manifestazione della curvatura dello spazio e del tempo e si dimostra infine come mettere a punto un programma che usi i metodi della tartaruga per simulare il movimento in un universo relativistico.

Come sottolinea Giancarlo Mauri nella Presentazione dell’edizione italiana, in questo volume di 581 pagine “il lettore viene incoraggiato a sperimentare, a proporre variazioni sul tema, a modificare alcuni dei parametri in gioco, verificando come variano le proprietà degli oggetti geometrici: una sorta di invito al «bricolage» matematico, per cui gli autori forniscono alcuni attrezzi, lasciando il resto all’estro del lettore.”

AGGIORNAMENTO (24/02/2006) - Gli alunni della pluriclasse IV e V B della scuola primaria statale "G. Garibaldi" di Genova hanno manipolato determinate procedure per il logo e hanno costruito, con la tartaruga, varie figure geometriche, realizzando, infine, due presentazioni, dedicate rispettivamente alle "spirali" (.ppt - 473 KB) e ai "poligoni autosimili" (.ppt - 474 KB).