Ultimo aggiornamento: 04/03/2014

 
   

Giovanni Filocamo, "IL MATEMATICO CONTINUA A CURIOSARE - Dall'algebra della pizza alla formula del cacciavite", KOWALSKI 2013

 

                                                           Albero di Pitagora

                                                                    

 

Questo libro interessante                                                                                                               
è davvero accattivante,
parla della geometria
e le cifre non oblia.
Negli incontri dell'autore,
matematico nel cuore,
ad alunni, a librerie,
a prigioni e nelle vie,
la materia ha portato,
lidi estivi visitato;
ma qualcuno, dissentendo,
certamente non mentendo,
"Matematico curioso"
ha trovato lacunoso.
Pochi numeri e più forme
certo svegliano chi dorme,
a favore del progresso,
servon meglio d'un congresso!
Nel capitolo di testa,
questo autore manifesta,
tra quant'altro lui espone,
bionda birra a profusione;
è la frutta ben disposta,
qual piramide proposta,
numeri tetraedrici
non fan pensare al tredici.
Ci descrive i frattali:
li vediamo tali e quali.
La "geometria al taglio"
non ci sembra uno sbaglio:
ci presenta una pizza
che al taglio non ha stizza.
Il capitolo secondo
pare fare girotondo:
dice molto facilmente
e così "arreda-mente";
tanto varia la rassegna
e il lettore vi s'impegna:
quadri, tavoli e specchi,
gli argomenti son parecchi.
Il capitolo, ch'è terzo,
sembrerebbe uno scherzo:
l'autor l'ha intitolato
con parole mozzafiato:
"chiunque vuol fare da sé
farà per radice di tre".
Leve, pinze, cacciavite
e di trapano sentite,
e di oggetti chirali,
così pur di achirali.
Nel capitolo, ch'è quarto,
si evidenzia il reparto
matematico e vario,
per le dita itinerario:
le mani calcolatrici
son stupende esecutrici:
stratagemmi illustrati
ivi sono elencati
per, in breve, imparare
tabelline a citare;
poi si giunge alla stretta,
della mano, "più perfetta".
Nel capitolo, ch'è quinto,
il lettore vien sospinto
nelle geometrie segrete:
lì soddisfa la sua sete;
nel capitolo citato,
spiega come fosse usato
il rettangolo a cifrare
i messaggi da inviare.
Giulio Cesar ha lo sfizio,
che non può chiamarsi vizio,
lui un codice usava
con la mente molto brava.
Il capitolo, ch'è sesto,
ci vuol dire proprio questo:
"presi in giro" ci fa entrare
in un mondo oculare:
le illusion degli occhi sono
sempre di un certo tono.
Questo libro molto estroso,
è ormai già famoso,
i quesiti, allettanti
per chi legge, sono tanti,
ma chi guarda le "Appendici"
avrà esiti felici
e potrà verificare
se in materia "ci sa fare"!


Buona lettura, o meglio, buon viaggio esplorativo alla scoperta di una quotidianità meravigliosamente geometrica!

Grazia Raffa e Ivana Niccolai