Ultimo aggiornamento: 06/03/2006

 
     

A cura di Raffaella Franci, “GIOCHI MATEMATICI ALLA CORTE DI CARLOMAGNO – Problemi per rendere acuta la mente dei giovani” di Alcuino di York, Edizioni ETS, 2005 (Pagine: 141)

Carlomagno, re dei Franchi, famoso per le conquiste militari che gli consentirono di diventare signore di quasi tutta l’Europa occidentale, fu anche promotore di un profondo rinnovamento dell’istruzione; infatti nel 781 aveva incontrato a Parma il monaco inglese Alcuino, allora direttore della scuola fondata presso la cattedrale di York dall’arcivescovo Egberto, (scuola che era diventata in breve tempo la più importante d’Inghilterra e forse d’Europa) e lo aveva invitato a trasferirsi presso la sua corte ad Aquisgrana per dirigere la scuola di palazzo, dove venivano educati i suoi figli e quelli dei nobili del regno. L’obiettivo prioritario di Carlomagno era quello di far raggiungere ai funzionari, atti a ben amministrare l’impero da lui costruito, una formazione adeguata.

Avendo accettato l’invito di Carlomagno, Alcuino orgnanizzò l’istruzione e, soprattutto, scrisse numerosi testi didattici, fra cui le Propositiones ad acuendos juvenes (Problemi per rendere acuta la mente dei giovani), l’unico a carattere matematico a esserci pervenuto. Esso rappresenta la prima raccolta esistente di problemi matematici in lingua latina ed è molto interessante ancora oggi, perché la maggior parte dei problemi può essere classificata come appartenente alla cosiddetta “matematica ricreativa”; si tratta di indovinelli, scherzi e paradossi giocosi, per la cui risoluzione necessitano avvedutezza e perspicacia più che specifiche competenze matematiche.

Alcuino era ben consapevole del ruolo formativo della matematica per sviluppare nei giovani la capacità logica e sapeva come suscitare la curiosità dei ragazzi proponendo loro problemi divertenti.

Questo volumetto presenta, nelle pagine a sinistra del lettore, il testo latino e, nelle pagine a destra, la prima traduzione in italiano dell’opera, accompagnata da puntuali commenti. Non mancano un’introduzione che contestualizza le Propositiones dal punto di vista storico e culturale e un’appendice in cui viene delineata l’evoluzione di due interessanti problemi della raccolta: il problema dei mariti gelosi e dell’attraversamento del fiume e il problema del cammello, che alla fine della seconda guerra mondiale cominciò a circolare fra alcuni matematici degli Stati Uniti nella variante nota come “problema della jeep”.

IL libro, a cura di Raffaella Franci, si rivolge a chiunque voglia ampliare i propri orizzonti culturali e, in particolare, agli insegnanti di matematica, che possono trovare in determinati problemi alcuni spunti didattici, di riflessione e di approfondimento.  

 

Raffaella Franci è professore ordinario di Matematiche complementari presso l’Università di Siena. Studiosa di Storia delle matematiche, ha pubblicato numerosi saggi sulla storia della matematica medioevale.

 

Anche Gianfranco Bo ha studiato molto sul testo di Alcuino di York e reputo opportuno segnalare le seguenti pagine web di BASE Cinque:

http://utenti.quipo.it/base5/alcuino/alcbio.htm

http://utenti.quipo.it/base5/alcuino/alcuin01.htm

http://utenti.quipo.it/base5/alcuino/alcuin02.htm

http://utenti.quipo.it/base5/alcuino/alcuin03.htm

http://utenti.quipo.it/base5/alcuino/alcuin04.htm

http://utenti.quipo.it/base5/alcuino/alcuin05.htm