Ultimo aggiornamento: 07/11/2005 |
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Gian
Carlo Duranti, “DA GIZA – SION – ATENE Per una città
della scienza”, PUBBLICAZIONI DEL DIPARTIMENTO DI STUDI SULLA
STORIA DEL PENSIERO EUROPEO «M.F.SCIACCA» UNIVERSITÀ DI GENOVA,
Biblioteca di Studi Europei, Casa Editrice Leo S.Olschki (Firenze), 2000 Il
libro ha inizio con i versi tratti da II Samuele “[…] gli
jebusiti dicevano a Davide: «Mai entrerai qui, se non sarai riuscito a
sistemare il cieco e lo storpio.» Davide riuscì invece a espugnare la
rocca di Sion, ossia la Città di Davide. In quella occasione aveva detto
«Chi voglia attaccare gli Jebusiti salga su per la fogna fino a
raggiungere lo storpio e il cieco, che sono i più accaniti nemici di
Davide». […]”. Tali versi giustificano il titolo del volume, che fa
di “Sion” l’essenza di Israele. L’autore tenta di chiarire per
quale ragione l’ordine cosmico esiga che si conquisti “Sion”
inerpicandosi “su per la fogna fino a raggiungere lo storpio e il
cieco”, affermando che a chiarire il senso di tale frase, incompleta e
oscura, è la ragione stessa in virtù della quale Platone ed Egizi
spiegano che il cosmo è stabile e “bello” perché comporta deserti,
diluvi, morte e caso. Si
tratta di un volume dedicato agli studi sull’ermetismo antico e lo
consiglio soltanto a chi fosse interessato all’ermeneutica. L’autore
sottolinea come, per rendere inequivocabile il messaggio, i sacerdoti
egizi e i loro epigoni ebrei e greci l’abbiano affidato all’incisività
dei numeri. Nel
testo si cercano gli indizi che ancorano l’Antico Testamento alla
matematica egizia e si
forniscono risposte a precise domande, ad esempio alla seguente: “Per
quale ragione un testo sacro, di edificazione protrettica, si dilunga a
esporre le misure dell’Arca di Noè?”. Reputo
particolarmente curiosa l’Appendice I in cui si cerca di
mostrare come la meditazione di alcune relazioni, messe in evidenza dalla
fillotassi, abbia aperto a matematici
“favoriti da Ammon e amati da Ra” (così si legge in
un’iscrizione del «Giardino botanico» di Tuthmosis III) il sentiero
che li condusse “a ciò che Ammon ha nutrito: all’Idea di numero
“idonea a rivelare, a chi tenga lo sguardo fisso sulla unità […] il
legame naturale e unitario che coordina tutti gli enti.” Ho preparato alcune diapositive per illustrare i due possibili moduli di ramificazione, illustrati nelle pagine 322; 323 e 324; per visionare la mia presentazione, cliccare qui | ||