Ultimo aggiornamento: 06/12/2004 |
||
Nella
Presentazione si legge: “L’argomento di questo studio è la
filosofia della matematica di Bertrand Russell nella sua fase matura e
definitiva: la fase logicista, in cui egli sostenne che tutta la matematica
pura deriva da premesse puramente logiche e utilizza solo concetti logici, o
definibili in termini puramente logici. Il periodo qui preso in esame
comincia, all’incirca, con il 1900 – l’anno di inizio della stesura
definitiva dei Principles of Mathematics, che furono poi pubblicati nel
1903.” La maggior parte del lavoro in filosofia della matematica fu svolto
da Bertrand Russell prima del 1910, anno della pubblicazione del primo volume
dei monumentali Principia Mathematica (1910-13). “Successivamente,
egli venne sempre più disimpegnandosi da questo tipo di ricerche, fino ad
abbandonarle completamente dopo il 1925 – l’anno della pubblicazione del
primo volume della seconda edizione dei Principia Mathematica.” L’autore ha suddiviso il volume presentando, dapprima, una introduzione biografica, in cui vengono date brevi informazioni sull’attività di Russell come filosofo della matematica, con particolare riguardo al periodo precedente rispetto a quello preso in esame nel resto dell’opera; a tale introduzione biografica segue un primo capitolo dedicato alla “teoria cantoriana del transfinito”, sulla quale Russell basò molte delle sue costruzioni. “Se si eccettua l’ultimo paragrafo, che tratta dei rapporti tra Cantor e Russell, la lettura del primo capitolo può tranquillamente essere omessa da tutti coloro che hanno dimestichezza con i punti principali della teoria cantoriana." Il
secondo e il terzo capitolo riguardano il nucleo della fondazione russelliana
della matematica. Nel secondo è esposta la sua teoria dei numeri cardinali e
ordinali e la sua teoria dei numeri naturali; nel terzo, la sua teoria dei
numeri relativi, frazionari, reali e complessi; in connessione con la teoria
dei numeri complessi, alla fine del terzo capitolo è anche esaminata la
concezione russelliana della geometria. I
quattro capitoli che seguono sono incentrati sui problemi che incontrò il
tentativo di fondazione logicista della matematica e sul modo in cui Russell
cercò di far fronte ad essi. Il
quarto capitolo è dedicato a una esposizione dei paradossi che furono
scoperti, nei primi anni del ‘900, nella teoria ingenua degli insiemi, nonché
ai problemi suscitati dal cosiddetto «assioma di scelta». Il quinto e il
sesto capitolo sono più marcatamente storici: il quinto capitolo segue il
percorso di Russell alla ricerca di una soluzione ai paradossi, ricerca che lo
condurrà infine alla teoria ramificata dei tipi, sostenuta prima in «Mathematical
logic as based on the theory of types» (1908) e poi, con qualche
modifica, nei Principia Mathematica. La teoria ramificata dei tipi –
che costituirà la teoria logica «definitiva» di Russell – è analizzata
nel sesto capitolo.” Il capitolo settimo è il conclusivo e verte sulla
concezione russelliana della logica e sulle particolari caratteristiche della
forma di logicismo da lui sostenuta. In
"Portraits from Memory" (1956), Russell riassume il suo lavoro sui
fondamenti della matematica con le seguenti parole: «Avevo bisogno della
certezza nel modo in cui la gente ha bisogno della fede religiosa. Pensavo che
la certezza si potesse più verosimilmente trovare nella matematica che
altrove. Ma scoprii che molte dimostrazioni matematiche, che i miei insegnanti
pretendevano che accettassi, erano piene di fallacie, e che, se effettivamente
la certezza si poteva trovare nella matematica, lo sarebbe stata in un nuovo
genere di matematica, con fondamenta più solide di quelle che erano state
ritenute sicure fino a quel momento. Ma, mentre il lavoro procedeva, mi si
rievocava di continuo la favola dell’elefante e della tartaruga. Avendo
costruito un elefante su cui il mondo matematico potesse appoggiarsi, scoprii
che l’elefante vacillava, e procedetti a costruire una tartaruga per
impedire all’elefante di cadere.» “Non
fu [...] l’assunzione di questa o quella teoria logica a determinare,
deduttivamente, la filosofia della matematica di Russell, ma, al contrario, la
possibilità di applicare alla matematica meccanismi logicisti già approntati
in precedenza costituì il suo principio guida nella ricerca di una teoria
logica adeguata.” Dalla
quarta di copertina: “Stefano Donati è nato a La Spezia nel 1957 e vive a
Parma. Si
è laureato in Materie Letterarie presso la facoltà di Magistero di Parma, e
in Filosofia (sempre a Parma) presso la facoltà di Lettere e Filosofia.” |
||
|