Ultimo aggiornamento: 05/03/2005 |
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Camillo
Bortolato, "IMPARARE LE TABELLINE - Strategie di memoria
visiva e apprendimento associativo", Erikson, 2002 Nella situazione attuale, le tabelline sono state rivalutate, anche in considerazione del fatto che molti bambini sembrano in difficoltà proprio sul versante di questi apprendimenti legati alla memorizzazione, presenti in tutte le aree disciplinari, e particolarmente importanti in matematica. Il ruolo della memoria, sottolinea l'autore, era considerato solo strumentale alle varie discipline. Ma recenti studi di psicologia cognitiva (Bortolato riporta gli studi di Mastropieri e Scruggs, di Cornoldi e altri ) dedicano particolare attenzione a questo argomento, mettendone in evidenza la complessità e la pregnanza formativa. "Si sviluppa la tendenza a considerare tutta l'attività mentale come il prodotto di un immenso sistema memorizzante, e memoria ed emozioni diventano sempre più le chiavi interpretative dei processi mentali". La memorizzazione delle tabelline è spesso vissuta dai bambini come fonte di fatica e di frustrazione, quasi una penitenza, un compito gravoso. "Con il metodo adottato in questo libro - scrive Bortolato - si vuole invece dimostrare come imparare le tabelline possa risultare un'attività gratificante". Lo studio delle tabelline attiva la memoria e quindi prima di tutto esse rappresentano una prova di sforzo mentale a cui il bambino si deve sottoporre. Bortolato suggerisce di avvertire in primo luogo i bambini per renderli consapevoli di quello che stanno per affrontare e del tipo di sforzo che devono fare. Memorizzare non significa comprendere o semplicemente osservare. "Memorizzare significa concentrarsi, aprire il proprio schermo mentale, illuminare la mente per registrare. Significa compiere un'attività fortemente attiva [...]". Questo libro propone una serie di schede che si basano sulla memoria visiva e sull'apprendimento associativo, anche mediante il ricorso a immagini gancio, in grado di suggerire la risposta attraverso un accostamento associativo tra la forma dell'oggetto e la forma del numero. "E' più facile imparare le tabelline in poco tempo, con un apprendimento associativo, che in tanto tempo mediante ripetizione meccanica. Assolutamente difficile è riparare a errori di memoria", avverte l'autore. Tutte le schede sono illustrate con immagini vicine al mondo del bambino e accompagnate da una breve storia all'inizio di ogni tabellina. Dalla quarta
di copertina: "Il percorso didattico si sviluppa in successive tappe di
fading , in cui i legami associativi con gli aiuti visivi e fonici si
riducono progressivamente e scompaiono, per giungere alla fine a una
risposta automatizzata".» | |||||
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